Gli attivisti di “Luino 5 Stelle” rilanciano sui criteri presenti nei piani PEBA e PAU e sugli standard di accessibilità. Tre le principali criticità sul suolo pubblico
Con quali mezzi e con quale priorità la nuova amministrazione luinese intende affrontare il tema delle barriere architettoniche? La domanda arriva dal gruppo di attivisti “Luino 5 Stelle”, che ad alcuni anni di distanza dalle prime mobilitazioni pubbliche sul tema ha ripreso la propria campagna di informazione.
Non è un caso che l’invito dei pentastellati a riflettere sulle criticità di interazione e movimento incontrate dai cittadini diversamente abili sul suolo pubblico arrivi a pochi giorni di distanza dalla presentazione delle linee programmatiche della giunta Bianchi.
La volontà del gruppo, che lo scorso settembre ha mancato l’appuntamento con le elezioni comunali, sembra quella di sondare il terreno e verificare la sensibilità dei nuovi amministratori in merito alla questione, offrendo loro il materiale e gli spunti che già nel 2017 gli attivisti avevano posto all’attenzione dell’ex sindaco Andrea Pellicini e dei suoi collaboratori.
Il richiamo ai valori dell’accessibilità universale non cambia rispetto ai contenuti e alla forma di un’iniziativa che arriva direttamente dalla comunità attraverso una proposta di mozione incentrata su due punti di riferimento: il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA) e il Piano di accessibilità urbana (PAU).
Gli attivisti rilanciano sui principi di uguaglianza contenuti nella Convenzione sui diritti delle persone con disabilità emanata dall’ONU nel 2006 e poi ratificata dal Parlamento italiano tre anni dopo.
“La Convenzione non riconosce nuovi diritti alle persone con disabilità – viene fatto presente tramite la proposta di mozione – ma intende assicurare il pieno godimento sulla base degli ordinamenti degli stati di appartenenza, di tutti i diritti riconosciuti, in applicazione dei principi generali di pari opportunità”. In un ulteriore passaggio del documento viene evidenziato che “con l’entrata in vigore in Italia della Convenzione ONU, il diritto alla mobilità garantito dall’articolo 16 della Costituzione, si qualifica ora come diritto all’accessibilità, che è strettamente correlato allo scopo ultimo della Convenzione, ovvero il diritto per le persone con disabilità alla vita indipendente e all’inclusione sociale”.
Immutato è anche l’obiettivo dell’intervento: far sì che il Luino raggiunga gli standard di accessibilità identificati a livello comunitario per tutta una serie di servizi che fanno parte della quotidianità di ognuno, e per quanto concerne gli spostamenti tra le vie cittadine, tra gli edifici e lungo le superfici pubbliche. I riferimenti nello specifico – ovvero i casi considerati maggiormente critici dai firmatari della proposta – sono tre: via Confalonieri, viale Dante (lato negozi/locali) e la scalinata della chiesa di San Giuseppe.
Da Luino Notizie 5/12/2020
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