Ma sarebbe proprio così difficile, per i Comuni italiani, prendere esempio da quanto si sta facendo a Monteforte Irpino, centro collinare di circa 12.000 abitanti in provincia di Avellino, ove l’Amministrazione Municipale, constatando che troppe attività commerciali non rispetterebbero la normativa in tema di abbattimento delle barriere architettoniche, ha deciso di avviare una serie di controlli sull’accessibilità di tutti gli edifici privati aperti al pubblico, con destinazione commerciale?
Ma sarebbe
proprio così difficile, per i Comuni italiani, prendere esempio da
quanto si sta facendo a Monteforte Irpino, centro collinare di circa
12.000 abitanti in provincia di Avellino?
Qui infatti, a segnalare pubblicamente che troppe attività commerciali
non rispetterebbero la normativa in tema di abbattimento delle barriere
architettoniche, è stato lo stesso assessore ai Lavori Pubblici e alla
Rigenerazione Urbana Carmine Tomeo, cosicché l’Amministrazione
Municipale ha deciso nei giorni scorsi di avviare una serie di controlli
sull’accessibilità di tutti gli edifici privati aperti al pubblico, con
destinazione commerciale.
«Tra bar, negozi e altri esercizi aperti al pubblico – ha dichiarato al quotidiano “Il Mattino” la comandante della Polizia Municipale Lucilla Landolfi – in paese ci sono effettivamente diverse attività che risultano non accessibili alle persone con disabilità. Avvieremo dunque i controlli e le verifiche e, contestualmente, nei casi in cui la legge non è rispettata, inviteremo i proprietari dei locali e delle attività a mettersi in regola».
«Le
verifiche – riferisce ancora “Il Mattino” – riguarderanno anche le concessioni
rilasciate ai titolari delle attività, con l’obiettivo di verificare che alla
situazione di diritto, relativa agli atti, ai documenti e alle autorizzazioni
rilasciate, corrisponda una situazione di fatto».
«Di fronte a situazioni evidenti di presenza di barriere architettoniche –
puntualizza l’assessore Tomeo -, daremo un tempo congruo per mettere in regola
i luoghi, ma le sistemazioni andranno fatte, perché nel 2020 non è più
possibile più tollerare palesi disparità di trattamento oltre che
violazioni sistematiche e continuate di norme molto chiare in materia».
Significativa anche l’ultima annotazione dell’Assessore, che rileva: «Sarebbe
davvero un paese un po’ strano quello in cui si montano giostrine per
bambini e bambine con disabilità, tollerando poi situazioni grossolane
senza porvi rimedio».
Torniamo quindi al nostro quesito iniziale: sarebbe proprio così difficile avviare iniziative analoghe da parte di tutti i Comuni del nostro Paese?
Da Superando.it-19 giu 2020
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