Oggi Incuriosire.it vi porta ad Eboli in Provincia di Salerno dove troviamo il MOA (Museum of operation Avalanche), ovvero il museo dello sbarco alleato sulle coste di Salerno del 9 settembre 1943; chiamata anche Operazione Avalanche.
Il luogo e le vicende
Il museo è dedicato all’Operazione Avalanche, lo sbarco alleato sulle coste del golfo di Salerno, avvenuto il 9 settembre 1943.
Decisa dagli Alleati come terza fase – dopo lo sbarco in Sicilia del luglio 1943 e quello in Calabria del 3 settembre successivo – della campagna d’Italia, l’Operazione Avalanche rappresentò la costituzione di una testa di ponte tesa alla conquista delle aree meridionali della penisola e, innanzitutto, di Napoli. I reparti tedeschi, guidati dal generale Albert Kesselring, opposero una strenua resistenza, che comportò numerose perdite nelle file degli Alleati. Questi ultimi riuscirono solo dopo diversi giorni a stroncare la resistenza dei tedeschi, che si ritirarono più a nord, e ad avanzare verso Napoli, dove arrivarono il 1° ottobre 1943 e che trovarono già libera, grazie all’insurrezione della popolazione (Quattro Giornate di Napoli).
L’episodio storico è stato ricostruito con estrema fedeltà da un film di Nanni Loy del 1962 “Le quattro giornate di Napoli“.
La Memoria
Il museo è collocato all’interno del complesso monumentale della SS. Trinità, risalente al XV secolo. È stato inaugurato il 9 settembre 2012. È gestito da un ente di formazione – l’associazione Sophis – e quattro enti partner: il comune di Eboli e il suo Archivio Digitale, il circolo culturale Mo’Art, la società di comunicazione Nju.
Esso ospita, in un’area espositiva di circa 1.500 m², cimeli italiani, tedeschi e alleati, perlopiù recuperati nel corso di campagne di scavo nell’area di Eboli. Oltre ai cimeli materiali, tra gli oggetti esposti vi sono diari privati e documenti ufficiali. Il MOA dispone inoltre di uno spazio multimediale e tridimensionale che utilizza immagini fotografiche e filmiche. Infine, vi è la cosiddetta “Sala emozionale”, nella quale, attraverso la multimedialità, il visitatore è trasportato sui campi di battaglia dello sbarco.
Oltre alla visita al museo, il MOA propone – anche sul web – due tipi di percorsi. Il primo si concentra su Eboli e alcuni dei luoghi ove si svolsero gli avvenimenti del periodo bellico: dai ricoveri utilizzati dalla popolazione durante i bombardamenti alle sedi delle postazioni tedesche o degli accampamenti alleati, dalle aree cittadine degli scontri alle macerie provocate da questi ultimi e dai bombardamenti della fase precedente, alle aree ricostruite attraverso i fondi dell’UNRRA e del piano Marshall.
Il secondo percorso, definito “completo”, parte da Eboli e arriva fino a Cassino, ripercorrendo le tappe di quella che fu la liberazione di gran parte del territorio meridionale della penisola.
Il museo tende a valorizzare la storia del territorio, inserita in un contesto doverosamente più ampio, sia per ciò che riguarda il passato al quale è dedicata la struttura, sia relativamente al presente, in questo caso promuovendo le virtù paesaggistiche e le produzioni agro-alimentari del territorio, in una buona sintesi che fa della storia veicolo di conoscenza e riqualificazione del patrimonio culturale e produttivo locale. Molti degli eventi ospitati dal museo sono impostati sulla triade passato-presente-territorio (corsi di europrogettazione, rappresentazioni teatrali, festa del vino e del jazz, mostre d’arte etc.).
Il Museo garantisce piena accessibilità a persone con disabilità.
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