Il MU-CH, un’idea del Comune di Settimo Torinese e Fondazione ECM, progettato dal Gruppo Pleiadi, realizzato da ETT, e finanziato dal Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane, è il primo museo d’Europa a proporre un percorso interattivo dedicato alla chimica. La struttura nasce dalla volontà di creare un luogo che sia d’incontro e di scoperta, in cui grandi e piccini possano fare un’esperienza immersiva e coinvolgente nel mondo della scienza.
«Il MU-CH è insieme un punto di arrivo e di partenza – racconta Elena Piastra, Sindaca del Comune di Settimo Torinese – il frutto di un lavoro di anni di un’intera Città, che con Biblioteca Archimede e il Festival della Scienza ha rinnovato la propria identità proprio a partire dalla divulgazione scientifica. Il MU-CH rappresenta la Città oggi, nella sua evoluzione e nel suo presente: la chimica come “scienza centrale” che a Settimo rappresenta il mondo dell’impresa (passato e presente), la divulgazione scientifica, la rigenerazione di un luogo che sarebbe potuto essere altro e torna a vivere con la cultura e l’apertura al futuro (alle scuole, ai ragazzi). MU-CH è un progetto orgogliosamente “made in Settimo”, ma parla a un territorio vasto, a tutto il Piemonte e anche oltre. E lo fa valorizzando il territorio, dando al Borgo Nuovo nuova centralità e dinamismo e promuovendo una riqualificazione urbana e sociale, lungo un fil rouge che unisce la chimica, la figura di Primo Levi e la cultura in generale».
Anche Silvano Rissio, Presidente di Fondazione ECM, si esprime in favore del progetto nascente: «Il MU-CH è un perfetto simbolo di trasformazione: non solo la fabbrica di vernici che rinasce come luogo di cultura, ma anche uno dei luoghi della vita di Primo Levi in cui la memoria storica e letteraria si perpetua e si rinnova. Rappresenta un esempio molto moderno di polo culturale e di sapere. Il MU-CH sarà dinamico, accattivante, rivolto ai giovani, e poggerà anche su un pilastro culturale solidissimo: l’opera e l’insegnamento di Primo Levi, che contribuiremo a trasmettere, anche con mezzi nuovi».
Gli obiettivi del MU-CH sono stupire, insegnare, divertire ed entusiasmare, in un museo che fa propria la missione di divulgare la scienza con metodi e approcci innovativi. Il senso di questo progetto è contenuto già all’interno del nome stesso, MU-CH, che oltre a rappresentare le iniziali di “Museo” e “Chimica”, richiama l’inglese “much”, ovvero ciò che il museo vuole dare ai suoi visitatori: molto – divertimento, educazione, creatività, coinvolgimento, interattività.
«Siamo felici che il metodo e l’approccio di Pleiadi sia stato scelto per progettare un museo dedicato alla Chimica – racconta il Direttore creativo scientifico del museo, Alessio Scaboro – in quello che fu per tanti anni il laboratorio di un eccezionale chimico come Primo Levi. Questa sfida è stata raccolta con entusiasmo dal Gruppo Pleiadi, che con onore l’ha vinta. Nasce così Il MU-CH, il primo museo interattivo di Chimica, che fa immergere il visitatore in questa splendida disciplina attraverso un percorso che comincia dalle stelle, fucina degli elementi chimici, continua attraverso la sperimentazione con grandi macchine interattive e si conclude al Chemistry Bar, il primo bar chimico al Mondo! Oltre al percorso, il museo offre una serie di attività laboratoriali e di spettacoli scientifici sul tema della chimica. Il MU-CH così vuole essere: un luogo da visitare in famiglia, uno spazio di approfondimento e di educazione non formale per le scuole, una fucina di eventi e attività, un centro di diffusione della cultura scientifica in ambito chimico a livello nazionale e internazionale. Grazie al MU-CH, Settimo Torinese diventa capitale della cultura chimica in Italia».
Il Museo della Chimica è pensato in primo luogo per bambini e bambine dai 4 ai 13 anni, per tale ragione è un museo dinamico, in cui i visitatori potranno concretamente fare esperimenti chimici e mettersi in gioco in prima persona. La struttura, però, ospita anche degli spazi – come la sala lettura – che vogliono diventare un punto di riferimento per la comunità scientifica del territorio. Il museo è attrezzato, grazie a dei percorsi con degli explainer (guide), per l’accoglienza di scolaresche e famiglie, ma sarà anche visitabile in autonomia, per chi lo desidererà.
La realizzazione della nuova struttura vede fra le altre la collaborazione del Centro Internazionale di Studi Primo Levi che ha manifestato sin da subito il proprio apprezzamento per l’iniziativa: «Il richiamo nel MU-CH all’esperienza di Primo Levi – ha voluto sottolineare il presidente del Centro, Fabio Levi, – va ben oltre il ricordo della presenza alla SIVA di una personalità così importante. Levi, come ricorda egli stesso nel suo libro autobiografico Il sistema periodico, sin da ragazzo aveva avuto una vera passione per la chimica tanto da farne la propria professione per tutta la vita. Ma non solo: nella chimica egli aveva trovato una fonte straordinaria di conoscenza della realtà che gli sarebbe stata utilissima anche nel suo lavoro di scrittore e cui avrebbe attribuito un particolare valore formativo nel rapporto con i più giovani. Che dunque oggi nel MU-CH si riprendano in mano i suoi libri potrà senz’altro aiutare a scoprire aspetti della chimica che vanno al di là della sua dimensione più propriamente tecnica».
Il MU-CH nasce dunque per riunire sotto il segno dell’innovazione e della formazione il passato industriale del territorio, rappresentato dall’ex Siva, e la storia culturale rappresentata dalla figura di Primo Levi, che ha incarnato perfettamente il legame tra scienza e umanesimo. Affermava infatti: «La chimica è l’arte di separare, pesare e distinguere: sono tre esercizi utili anche a chi si accinge a descrivere fatti o a dare corpo alla propria fantasia. Per tutti questi motivi, quando un lettore si stupisce del fatto che io chimico abbia scelto la via dello scrivere, mi sento autorizzato a rispondergli che scrivo proprio perché sono un chimico: il mio vecchio mestiere si è largamente trasfuso nel nuovo».
La struttura del MU-CH
La Siva è stata a lungo una fabbrica di avanguardia che ha prodotto vernici isolanti. Il suo laboratorio era diretto da Primo Levi, testimone dello sterminio nazista fra i più conosciuti in tutto il mondo e fra i maggiori scrittori e uomini di pensiero dell’Italia contemporanea. Nella palazzina uffici dello stabilimento, conservatasi fino a oggi, trova casa il museo,in grado di ospitare 135 persone nello stesso tempo. La struttura, che si sviluppa su due piani, è stata allestita e realizzata da ETT, industria digitale e creativa internazionale del Gruppo SCAI.
«La possibilità di lavorare per MU-CH è stata per ETT e il suo staff, ben radicato nell’humus torinese grazie all’appartenenza al Gruppo SCAI di Torino, motivo di vera soddisfazione – racconta Giovanni Verreschi, A.D. di ETT – essendo consapevoli della portata culturale dell’operazione non solo in ambito tecnico, ma dal punto di vista della conoscenza in senso integrale. Da una parte abbiamo contribuito ad allestire il primo museo interattivo della Chimica, in sintonia con una finalità scientifico divulgativa, dall’altra ci siamo imbattuti nella figura di Primo Levi che ha rappresentato un esempio di sintesi iconica di sapere umanistico e scientifico simultaneamente. Attraverso il suo vissuto, da vittima della Shoah scrittore e chimico dell’ex fabbrica di vernici Siva, Levi si posiziona, quindi, ai vertici dell’esperienza dell’umano a 360 gradi, delineando quell’orizzonte cui è chiamato chiunque voglia confrontarsi con la materia dell’innovazione e con l’approccio culturale che in ogni caso deve accompagnarla. Crediamo che il MU-CH costituisca, dunque, un’opera rivolta sia ai giovani, per introdurli con l’occhio della chimica al concetto di realtà, sia alle generazioni mature, perché riacquistino la curiosità e l’entusiasmo tipico dello sguardo dei ragazzi».
Al piano terra, si trovano: la Reception, dove è possibile acquistare i biglietti (disponibili anche online nel sito web dedicato); il Bookshop, con uno spazio ristoro dove acquistare bevande e cibi da distributori automatici; la sala conferenze, dedicata a incontri di stampo scientifico; il C-Lab, un laboratorio scientifico specializzato in chimica, in cui è possibile svolgere esperimenti scientifici in sicurezza; la Sala lettura con il Planetario, un luogo in cui chiunque può rilassarsi, leggere un libro e godere della vista del planetario. A questo piano, si trova anche un punto di informazione realizzato da Ars Media, in cui i visitatori possono ascoltare la voce di Renato Portesi, collaboratore di Primo Levi nella direzione del laboratorio, che racconta la storia dello stabilimento.
Il primo piano, invece, ospita la vera e propria esposizione: una mostra permanente con exhibit di chimica ed esperimenti – analogici e digitali – che tutti i visitatori possono provare. I bambini e le bambine possono giocare e imparare fin da subito, sperimentando con le installazioni interattive della bilancia a braccia e la tavola periodica degli elementi. La zona 1 è dedicata agli stati della materia e al modo dei gas, che il visitatore può scoprire divertendosi attraverso le tappe, tra cui, per esempio, la simulazione degli atomi data dalle palline di ping-pong. La zona 2, una grande casetta, fa immergere i visitatori in alcuni fenomeni dell’elettrochimica. Qui, è possibile esperire le scariche elettriche, con il plasma, con la conducibilità elettrica, fino a osservare gli effetti degli elettroni sul corpo umano. La materia è invece il tema della zona 3, in cui si può giocare con la densità della stessa, esaminando le forze di coesione e di adesioneche si creano tra atomi e cosa possono generare, come ad esempio le bolle di sapone. Ampio spazio è anche dedicato ai metalli e a vari tipi di materiali. Acqua e DNA, ovvero le più importanti molecole per la vita umana, sono oggetto della zona 4, allestita completamente per la loro scoperta. Verso la fine della mostra, nella zona 5, i visitatori, che hanno già accumulato le conoscenze delle prime sezioni, possono sperimentare le reazioni chimiche. L’obiettivo del MU-CH è di essere un museo smart, interattivo e divertente: ecco perché, a termine visita, si entra nel Chemistry bar: un American-bar anni ’80 dove al posto di cocktail vengono servite reazioni chimiche. Sempre al primo piano, quello che era l’ufficio di Primo Levi, allestito su progetto dell’architetto Cavaglià e realizzato da Ars Media, è attrezzato per far conoscere la vita e l’opera dello scrittore: attraverso testi, immagini e un filmato, viene illustrata la sua figura poliedrica di testimone della Shoah, autore di classici della nostra letteratura, uomo di scienza e intellettuale interessato a molti temi fra i quali, centrale, il tema del lavoro. Di tutte queste dimensioni della sua figura sono proposti aspetti di rilievo. In particolare, è messa in risalto l’importanza che Levi attribuiva al lavoro nella vita e nell’esperienza degli esseri umani e, nel suo caso, al rapporto diretto con la materia – spesso di sfida e di lotta – che la sua professione di chimico industriale gli consentiva.
Scheda tecnica degli spazi espositivi
Il design del MU-CH
Il MU-CH è un museo in cui l’estetica gioca un ruolo cruciale. Tutte le sale sono pensate con un design colorato e moderno, che catturi l’attenzione e coinvolga a pieno i visitatori, scopo principale del progetto. Il font delle scritte è semplice, per ricercare un’alta leggibilità e rendere così il museo il più possibile inclusivo. A completare lo studio estetico è la mascotte, che riprende i colori dell’architettura museale: una forma geometrica, semplice, che rappresenta un simpatico elettrone, accompagnatore dei bambini e delle bambine, delle scuole e delle famiglie lungo il corso dell’esposizione.
MU-CH – Museo della Chimica è un’idea del Comune di Settimo Torinese e Fondazione ECM, progettato dal Gruppo Pleiadi, realizzato da ETT efinanziato dal Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane.
Sito web:
Come raggiungere il MU-CH:
Automobile:
Da Torino, prendere uscita Settimo Torinese, alla rotonda prendere corso Piemonte in direzione centro, al semaforo girare a destra in via Leinì.
Treno + bus:
Treno da Torino Stura a Settimo (linee SFM1 e SFM2). Dalla stazione, prendere la navetta comunale gratuita Linea 1 (Urbanino), che parte da via Schiapparelli e ferma davanti al MU-CH.
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