NAPOLI. Sei anni fa conobbi Salvatore, studente della Facoltà di Ingegneria della Federico II a due esami dalla laurea fino al giorno del terribile incidente che lo aveva reso tetraplegico ed impossibilitato a parlare. Dopo dieci anni, uscito dal coma, grazie alla fisioterapia ed agli eroici genitori, voleva laurearsi col nuovo percorso di laurea triennale per coronare il sogno a lungo inseguito e tragicamente interrotto.
Gli esami già sostenuti da Salvatore coprivano ampiamente i
crediti della laurea triennale, ma c’era un ostacolo apparentemente
insormontabile: la scrittura e la discussione dell’elaborato di laurea.
Ostacoli impossibili da superare per chi non è più autonomo nello scrivere e
nel parlare. Per comunicare, Salvatore doveva indicare prima le lettere ad una
ad una, riportate su un foglio e poi aspettare che altri (genitori od amici)
trascrivessero le parole su una computisteria; per la tesi questa era in quel
momento l’unica soluzione praticabile, ma non sembrava affatto adeguata.
Avrebbe risolto il problema della scrittura, seppur non autonoma, ma non quello
della presentazione dell’elaborato alla commissione di laurea.
L’obiettivo di far comunicare Salvatore e fargli presentare il suo elaborato di
laurea in piena autonomia è stato delineato come raggiungibile, dopo qualche
incontro, con il Centro di Ateneo Sinapsi per l’inclusione e la partecipazione
attiva degli studenti. Da un lato un team di psicologi, pedagogisti, medici di
diverse specializzazioni, biomedici, informatici, esperti di riabilitazione e
dall’altro il laboratorio Ideas (www.ideas.unina.it) del dipartimento di
Ingegneria industriale con un team di progettazione ergonomica di attrezzature
personalizzate per lo sport e la riabilitazione grazie alle nuove tecnologie
additive. Il problema di innovazione da affrontare riguardava la sfida di
rendere usabile il comunicatore fornito dall’Asl a Salvatore, che però non era dotato
di un’interfaccia adeguata alla sua mobilità residua. Fortunatamente Salvatore
aveva affrontato esami di progettazione nel suo curriculum e, dunque, la tesi
sarebbe stata rivolta alla progettazione partecipativa del suo ausilio
personalizzato. Per lo sviluppo dell’ausilio è stato indispensabile
interpretare le esigenze utente, osservare la sua mobilità residua,
individuando l’arco di raggiungibilità di pulsanti fissi per il controllo del
pc e provare, mediante prototipi, molte soluzioni alternative per individuare
gli aspetti critici dell’interfaccia di comunicazione. Sono state valutate
mediante pangrammi (ossia testi che contengono tutti i caratteri) quali fossero
le soluzioni tecniche più efficaci, efficienti e soddisfacenti per massimizzare
l’usabilità dell’ausilio. Dopo più di tre anni di progettazione e sviluppo di
prototipi, svolgimento di test e modifiche dell’ausilio concordate con
Salvatore sia nell’architettura hardware che software, applicando da un lato
metodologie di progettazione centrate sull’utente insieme con psicologi e
fisioterapisti e dall’altro tecnologie di additive manufacturing, finalmente
giunge il momento della laurea, tanto atteso e possibile in autonomia. A luglio
2018 Salvatore discute il suo elaborato di laurea davanti alla commissione di
Ingegneria meccanica, presentando col suo ausilio alla comunicazione mediante
una voce sintetizzata, quanto da lui scritto con passione e dedizione nei mesi
precedenti. La commissione, i suoi colleghi presenti e le loro famiglie hanno
partecipato ed assistito con attenzione alla discussione. Il traguardo era
raggiunto con piena soddisfazione e commozione di tutti. La libertà di poter
decidere cosa mostrare e come rispondere alla commissione, la libertà di
scegliere di continuare a studiare, la libertà di mostrare ai propri genitori
Amsterdam, dove Salvatore vorrà andare dopo la laurea. Le nostre umili
tecnologie al servizio della libertà, garantita dalla Costituzione, di
assicurare ad ogni cittadino pari opportunità rispetto alla formazione superiore
ed all’accesso alle informazioni.
Come istituzione pubblica universitaria più antica del mondo siamo orgogliosi
di aver realizzato il sogno di Salvatore, che è diventato il sogno di tanti che
lo hanno conosciuto e che si sono adoperati per completare il progetto al
meglio delle tecnologie oggi disponibili. La Federico II ha anche sostenuto la
ricerca sugli ausili personalizzati mediante il progetto “Include
all” per l’inclusione attiva di studenti con disabilità dell’ateneo. In
questo modo l’esperienza maturata grazie al coraggio ed alla forza di Salvatore
è già utile per migliorare la qualità dello studio di altri studenti. Tutti i
ricercatori hanno ricevuto da Salvatore molto di più di quello che hanno dato,
perché il suo traguardo è diventato il traguardo dell’intera squadra che ha
collaborato con lui. Il suo piccolo passo verso la laurea ed il prosieguo degli
studi è diventato un grande passo per la nostra università, che in questo modo
rafforza le ragioni etiche che sono alla sua base. Ragioni che uniscono e non
dividono; ragioni che danno un senso anche alla ricerca svolta nei nostri
laboratori.
L’autore è direttore Fraunhofer JL Ideas, Dipartimento di ingegneria
industriale dell’Università degli studi di Napoli Federico II.
Questa rubrica sulla ricerca in Campania è curata da Alessandro Fioretti,
Giuseppe Longo, Guido Trombetti e Giuseppe Zollo.
di Antonio Lanzotti da La Repubblica del
20.02.2020
Lascia un commento