Ca’ Diedo ha avviato l’iter con il confronto con associazioni e cittadini interessati. L’obiettivo è di rendere la città più accessibile.
ODERZO. È stato presentato nei giorni scorsi il questionario che porterà a Oderzo un nuovo piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche: questo ora verrà inviato ai portatori d’interesse. In base alle loro segnalazioni, il Comune definirà nei dettagli i percorsi da garantire alle persone a ridotta mobilità per recarsi senza difficoltà insormontabili da un capo all’altro della città. I percorsi “essenziali” sono già stati definiti. Alle persone in carrozzina, ma anche ai non vedenti, ai non udenti e alle donne in gravidanza, verranno assicurati corridoi tramite i quali potranno spostarsi in modo più semplice, ad esempio fra la stazione dei treni o degli autobus e il municipio, la sede dell’Inps e il polo culturale di Fondazione Oderzo Cultura: «Questi percorsi verranno definiti nello specifico solo dopo l’avvenuta compilazione dei questionari» , avverte Vincenzo Artico, vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici, che si è detto soddisfatto della presentazione nonostante il numero tutto sommato esiguo dei presenti. Il Comune ha già stanziato 100mila euro per l’abbattimento delle barriere architettoniche, fondi che non basteranno a risolvere i problemi ma che inizieranno a far camminare Oderzo su quella strada: «Il Put interagirà con i percorsi più adatti alle persone disabili: sono due pianificazioni che si sposano», assicura l’assessore. L’amministrazione lavorerà seguendo l’avvertimento lanciato da Massimo Vettoretti, presidente provinciale dell’Unione italiana dei ciechi: «Una città senza barriere è una città più bella», ha detto durante la presentazione: «Parteciperemo anche noi alla compilazione dei questionari, segnalando quelle che per noi sono le situazioni che meritano un intervento da parte dell’amministrazione comunale. In questo momento tuttavia è prematuro indicare con precisione quali siano queste criticità: siamo al lavoro con l’architetto Massimo Piani, che dovrà redigere il nuovo piano», sottolinea Vettoretti. Le segnalazioni potranno arrivare agli uffici fino a fine marzo, ma l’amministrazione ha assicurato flessibilità nei tempi in cui accogliere le proposte.
Da La Tribuna di Treviso del 28.02.2020
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