Il giudice De Nuccio, dopo aver respinto tutte le eccezioni presentate dall’avvocatura comunale, ha condannato il Campidoglio ad adottare entro 6 mesi un Piano volto alla rimozione delle barriere architettoniche presenti presso la Stazione di Ostia Antica
l Campidoglio ha discriminato i disabili. E’ questa la pesante accusa mossa dal Tribunale di Roma con il giudice civile che ha condannato il Comune, al termine del lungo iter legale e dopo aver respinto tutte le eccezioni presentate dall’avvocatura capitolina, ad adottare entro 6 mesi un Piano volto alla rimozione delle barriere architettoniche presenti presso la Stazione di Ostia Antica.
Il Tribunale ha così accolto la richiesta dell’Associazione Luca Coscioni che ha sostenuto come “la mancata eliminazione da parte di Roma Capitale delle barriere architettoniche” sul ponte pedonale di Ostia Antica “comprime inevitabilmente il diritto all’eguaglianza, alla non discriminazione e all’inclusione sociale delle persone diversamente abili, le quali vengono di fatto discriminate rispetto alle altre persone a cagione della loro disabilità fisica“. Tesi che ha convinto il Tribunale.
Il giudice Lilla De Nuccio ha ritenuto una discriminazione l’inaccessibilità, a quanti si trovano su una sedia a rotelle, del ponte di attraversamento pedonale della via Ostiense e della via del Mare, impedendo di fatto a chi ha difficoltà a camminare l’accesso al parco archeologico di Ostia Antica o l’arrivo all’omonima stazione ferroviaria. Un problema presente da anni e sempre ignorato da Roma Capitale.
L’Associazione Coscioni, che ha promosso il giudizio in sede civile, ha così commentato l’ordinanza del 14.12.2020, resa pubblica nel pomeriggio del 23 dicembre: “Il Tribunale di Roma ha condannato l’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Virginia Raggi per condotta discriminatoria nei confronti delle persone con disabilità. Anche il Consiglio comunale con decine di interpellanze presentate nel corso degli anni aveva sollecitato l’amministrazione capitolina a compiere le opere necessarie volte a garantire l’accessibilità del cavalcavia anche alle persone con disabilità motoria, ma nulla è stato fatto dalle varie giunte che si sono succedute nel tempo: Rutelli, Veltroni, Alemanno, Marino e Raggi“.
Al termine del lungo iter legale, prosegue l’associazione Coscioni, “il Tribunale, dopo aver respinto tutte le eccezioni presentate dall’avvocatura comunale, ha condannato Roma Capitale ad adottare entro sei mesi un Piano volto alla rimozione delle barriere architettoniche presenti presso la Stazione di Ostia Antica“.
Il Piano dovrà essere elaborato da Roma Capitale sentita l’associazione Coscioni e dovrà garantire la piena accessibilità del cavalcavia e la sua fruibilità in condizioni di sicurezza anche a tutte le persone con disabilità.
Inoltre, il Tribunele “ha condannato Roma Capitale a risarcire il danno non patrimoniale cagionato all’associazione Coscioni, che il giudice ha quantificato in via equitativa in una somma pari a 10.000 euro“.
L’associazione Coscioni sottolinea che “si tratta della quarta condanna per condotta discriminatoria nei confronti delle persone con disabilità inflitta in sede giudiziaria al Comune di Roma sulla base di altrettante iniziative legali promosse dalla associazione Coscioni“.
L’auspicio, dichiarano gli avvocati Alessandro Gerardi e Rocco Berardo, “è che ora il sindaco Virginia Raggi voglia dare immediata esecuzione al provvedimento emesso dal Tribunale di Roma, convocando l’associazione Coscioni per predisporre un Piano di rimozione delle discriminazioni così come accertate dal Giudice, senza frapporre ulteriori ostacoli o impedimenti burocratici al compimento di tutte quelle opere indicate dal Tribunale“.
Da RomaToday 24/12/2020
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