Potrebbe sembrare “fuori tempo”, in un’epoca come questa in cui i concerti e gli eventi dal vivo sono del tutto bloccati, ma in realtà si tratta di un’importante battaglia di principio, tenendo anche conto che naturalmente prima o poi quegli eventi torneranno. E inoltre, proprio in questo mese di giugno stanno evolvendosi alcune vertenze giudiziarie, tra cui quella già sostanzialmente preannunciata anche sulle nostre pagine, con il testo Alziamo la voce per la libertà di divertimento, ove lo scorso anno veniva denunciata l’impossibilità, per una giovane con disabilità motoria, di seguire un concerto all’Arena di Verona come tutti gli altri spettatori.
A promuovere dunque una petizione in rete su tale questione, denominata
Concerti ed eventi dal vivo accessibili in tutta Italia, è stata l’Associazione
Genitori Tosti in Tutti i Posti, presentandola così: «In Italia i luoghi dove
si svolgono i concerti o gli eventi dal vivo, anche all’aperto, non sono
accessibili. Non lo sono perché nel team che organizza e predispone l’evento
non c’è nessuno competente sulla disabilità e sull’accessibilità. Nel nostro
Paese, inoltre, non sono applicate né le leggi principali né le buone prassi
relative all’inclusione delle persone con disabilità nella vita di tutti i
giorni e nell’àmbito dell’intrattenimento/tempo libero, le cose peggiorano
decisamente, se è vero che l’utente con disabilità non trova quasi mai
l’accessibilità ai concerti, deve seguire macchinose e lunghe tempistiche per
ottenere un biglietto e quando si trova al giorno stesso dell’evento, scopre
che non esiste niente di quello che dovrebbe essere allestito (parcheggio,
accessibilità, pedana sopraelevata e in una posizione ottimale per vedere il
palco e gli artisti, audio-descrizione o video-descrizione, interpretariato
LIS, servizi igienici accessibili ecc.) e si deve “accontentare”».
Un ulteriore caso concreto citato nel lancio della petizione riguarda anch’esso
un evento svoltosi all’Arena di Verona, dove un’altra giovane con disabilità
motoria è stata fatta accomodare in un posto in platea, facendo sì che a un
certo punto, «quando tutti gli altri si sono alzati in piedi, lei non abbia
visto più nulla».
A tal proposito, i Genitori Tosti in Tutti i Posti – nell’àmbito del proprio
progetto Barriere mai più – consistente nel donare attrezzature, finanziare
progetti o cause che contribuiscano ad eliminare ogni tipo di barriera – ha
deciso di sostenere questa volta, anche tramite una donazione, proprio quella
stessa giovane che aveva promosso un’azione giudiziaria per discriminazione
contro gli Enti Gestori dell’Arena di Verona. In prima istanza, però, era stata
condannata a un risarcimento di 5.000 euro alla parte avversa e ora sta
preparando un ricorso in appello, anche con il sostegno dell’Associazione Luca
Coscioni.
Tornando alla petizione, questa è l’istanza conclusiva: «Chiediamo che si
organizzi un tavolo di lavoro cui siedano rappresentanti di Istituzioni,
professionisti della progettazione, operatori del campo dello spettacolo,
artisti ed esponenti delle Associazioni che si occupano di accessibilità, per
mettere a punto un protocollo, applicabile a tutte le situazioni, che eviti la
discriminazione delle persone con disabilità come fruitori di uno spettacolo
dal vivo, sia all’aperto che in uno spazio chiuso». (S.B.)
Ricordiamo ancora il link al quale è presente la petizione lanciata
dall’Associazione Genitori Tosti in Tutti i Posti, che chiunque può
sottoscrivere. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: genitoritosti@yahoo.it.
Da Superando.it del 09.06.2020
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