A scrivere i consiglieri di minoranza Sergio Giraudo, Mario Bertoldi e Laura Porracchia. L’opera, che ha lo scopo di abbattere le barriere architettoniche, è sicuramente originale, ma la resa non viene considerata positiva da tutti
Un’idea sicuramente originale quella messa in pratica a Demonte per abbattere le barriere architettoniche dei famosi portici del paese, in via Martiri. Sul lato sinistro, verso monte, sono state installate delle pedane fatte a libro, con incise sopra le parole delle opere di alcuni scrittori della zona. Lalla Romano e Nuto Revelli, per citarne due.
Sono in ferro battuto, riproducono un libro aperto con una metà sulla quale camminare mentre l’altra funge da parapetto. Consentono a chiunque di passeggiare sotto i portici: a chi è costretto su una sedia a rotelle o semplicemente a chi spinge un passeggino. Il sindaco Arata si era da subito detto entusiasta di quella che definiva una piccola rivoluzione per il paese.
Ma l’opera non ha messo tutti d’accordo. Ci sono arrivate le segnalazioni di alcuni abitanti del paese e adesso arriva la presa di posizione, per lo più negativa, dei consiglieri di minoranza Sergio Giraudo, Mario Bertoldi e Laura Porracchia.
Cosa viene contestato? “Sia il merito che il metodo adottati dall’Amministrazione”.
Per le rampe sono stati utilizzati i 50.000 euro concessi dallo Stato ai Comuni con popolazione inferiore ai tremila abitanti, finalizzati proprio all’abbattimento delle barriere architettoniche.
“Considerato però il valore storico-architettonico della via porticata ritenevamo logico che qualsiasi modifica strutturale prevedesse il coinvolgimento attivo non solo del Consiglio Comunale ma soprattutto dei proprietari degli edifici interessati dall’intervento e delle associazioni che si occupano della valorizzazione del centro storico, con l’obiettivo di scegliere il progetto più adatto e meno impattante. Tutto questo non è avvenuto né nei nostri confronti né in quelli dei cittadini, ad esempio con una presentazione pubblica, ma soprattutto nei confronti dei proprietari della pavimentazione sottoportico su cui è stato realizzato l’intervento” scrivono i consiglieri, rimarcando la contrarietà per l’opera, considerata troppo impattante, soprattutto se vista dall’altro lato dei portici.
Le pedane chiudono parzialmente le arcate del porticato, oscurando anche la luminosità dei portici stessi.
La conclusione dei consiglieri è di una richiesta di confronto con la popolazione, per valutare la modifica di un’opera che a Denonte ha diviso la popolazione: “Chiediamo che venga valutata l’opportunità di modificare l’opera adattandola alle caratteristiche dei portici, recuperando il necessario confronto con la comunità”.
Da TargatoCn.it-7 ore fa
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