L’associazione ProgettiAmo Trieste decide di far sentire nuovamente la sua voce riguardo il progetto di riqualificazione dello spazio pubblico in Piazza S. Antonio. Il bando, volto a coinvolgere le diverse realtà territoriali nella realizzazione di proposte per l’area, risale al 2018. PGTS aveva vinto il bando e nel 2019 ha presentato un piano di restauro completo della piazza, tenendo in considerazione importanti parametri quali l’accessibilità, la fruibilità, la sicurezza e il rispetto dell’ambiente. Ma da allora i lavori sono fermi.
L’emergenza coronavirus poteva costituire un’opportunità di accelerare i lavori di restauro, in un momento di blocco della città, ma nulla è stato fatto. Con l’estate alle porte ProgettiAmo Trieste chiede con forza l’avvio dei lavori, perché non c’è più tempo da perdere. Lo spazio pubblico in esame presenta numerose criticità allo stato attuale, a partire proprio dall’accessibilità. Infatti l’area della piazza è costruita su due livelli e porta alla formazione di un insidioso gradino tutto attorno al perimetro più interno; ciò rende molto difficile il raggiungimento della vasca centrale da parte di persone in carrozzina o con ridotta capacità motoria. La seconda grossa problematica riguarda le condizioni della pavimentazione: il terreno sconnesso può costituire un concreto pericolo di inciampo, in particolare per le persone anziane, con tutti i rischi per la sicurezza che questo comporta. Proprio tali osservazioni sul campo hanno convinto l’associazione della necessità di riaccendere i riflettori sul destino di quest’area pubblica centrale della città, vero crocevia tra il Viale XX Settembre e Piazza della Borsa. PGTS propone una serie di linee guida che ritiene fondamentali per il restauro della piazza: continuità e leggibilità del percorso, attraverso l’inserimento di elementi orientativi e informativi; eliminazione delle barriere architettoniche quali gradini o strettoie; illuminazione, ovvero la capacità di mettere in evidenza o meno elementi architettonici. Ulteriori accorgimenti sono stati aggiunti in seguito ad un sopralluogo, come l’opportunità di installare un radiofaro: un dispositivo che facilita l’orientamento dei disabili visivi attraverso dei segnali, eventualmente integrabile da una mappa tattile; un adeguato sistema di attraversamento pedonale, per garantire la sicurezza nelle transizioni tra spazi pubblici in un percorso omogeneo. Infine l’ergonomia delle panchine, per favorirne l’utilizzo pratico da parte delle persone.
Da triestecafe.it-22 mag 2020
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