Elaborato dagli uffici e dagli studenti del Moretti, andrà in consiglio. Poi verrà scelto un progettista.
«È quasi pronto il documento preliminare in cui sono
contenuti i rilevamenti delle zone dove intervenire per eliminare le barriere
architettoniche». A comunicarlo è l’assessore all’urbanistica di Roseto Orazio
Vannucci a un anno dall’atto di indirizzo per il PEBA, il piano di eliminazione
delle barriere architettoniche. Durante lo scorso inverno e nei primi mesi del
2020 i dipendenti dell’ufficio urbanistica del Comune, con la preziosa
collaborazione di 14 studenti della quinta Cat (costruzioni ambienti e
territorio) dell’istituto Moretti, hanno lavorato al documento che, appena
pronto, sarà presentato agli operatori di settore che potranno suggerire le
priorità degli interventi; poi andrà in consiglio comunale per l’approvazione.
«Ringrazio gli uffici e i ragazzi del Moretti», dice Vannucci, «perché anche
durante il periodo di chiusura per il coronavirus hanno continuato a lavorarci.
Abbiamo fatto anche delle videoconferenze con gli studenti, che hanno preparato
il modulo per i rilevamenti e presentato alcuni progetti». Gli studenti,
guidati dalla professoressa Angela Mascia, sono Lorenzo Bassetti, Carlo
Clementoni, Marco Cola, Davide D’Ambrosio, Loris Alex De Simone, Caterina
Irelli, Jonathan Laudadio, Gaetano Malvone, Stefano Mattucci, Giovanni
Paoletti, Erika Pennafina, Giorgia Sbrollini, Armando Pio Scotece e Raffaele
Valentini. L’idea dell’amministrazione è di nominare un progettista per la seconda
fase, una volta approvato il documento in consiglio. «Sugli interventi da
effettuare», aggiunge Vannucci, «si valuterà. Non solo l’eliminazione delle
barriere architettoniche, ma anche sull’accessibilità da garantire a tutte le
categorie. Prevedere, ad esempio, anche percorsi per ipovedenti o segnali per
autistici. Per l’eliminazione delle barriere si interverrà in via prioritaria a
Roseto centro ma anche nelle frazioni». In città infatti ci sono molti problemi
per i disabili, soprattutto per chi è costretto a utilizzare la carrozzina: ad
esempio gli scivoli che dalla pista ciclabile del lungomare Celommi scendono
sulla carreggiata hanno una pendenza troppo elevata. Non solo, perché c’è anche
l’annoso problema, mai risolto negli anni, dell’accesso al mare dalla statale
16 per un disabile in carrozzina. Nel sottopasso della stazione ci sono le
barriere architettoniche ed è impossibile passare, e transitare nel sottopasso
di via Thaulero è molto difficile, se non impossibile, data la forte pendenza.
di Luca Venanzi da Il Centro del
15.06.2020
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