Quest’obiettivo è stato raggiunto anche grazie alla volontà politica espressa dall’Amministrazione comunale, in particolare dal sindaco Alberto Biancheri, dagli assessori Costanza Pireri (Servizi alla Persona) e Massimo Donzella (Lavori Pubblici).
Nonostante la pandemia da Covid-19 abbia causato anche la sospensione delle
riunioni e delle attività sul campo del Comitato PEBA (Piano Eliminazione
Barriere Architettoniche), il 2020 ha registrato un risultato molto importante
per la nostra città: le consulenti Valia Galdi e Alice Saviozzi, incaricate
dall’Amministrazione comunale, hanno consegnato il primo nucleo del ‘Piano per
l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche’.
Con questo passo la città dei fiori entra nell’élite delle città che hanno dato
piena applicazione alla legge 41 dell’86, così tanto disattesa nel nostro paese
che, ad oltre 30 anni dall’emanazione, meno del 50% dei comuni italiani si sono
dotati di questo strumento, indispensabile per consentire, in prospettiva, la
piena fruizione delle città da parte dei disabili. Quest’obiettivo è stato
raggiunto anche grazie alla volontà politica espressa dall’Amministrazione
comunale, in particolare dal sindaco Alberto Biancheri, dagli assessori
Costanza Pireri (Servizi alla Persona) e Massimo Donzella (Lavori Pubblici). Il
Comitato PEBA ha strettamente collaborato con le autrici del piano contribuendo
ad identificare gli aspetti da affrontare con priorità e traendo una gran mole
di informazioni dalla loro specifica esperienza e attenta sensibilità.
Il programma è stato portato avanti con una particolare attenzione anche al
coinvolgimento delle future generazioni dei tecnici del settore edilizio grazie
alla collaborazione con professori e studenti del corso per geometri
dell’Istituto Colombo. Il materiale messo a disposizione degli uffici comunali
e degli operatori del settore edilizio, oltre che dei cittadini, riguarda la viabilità
pedonale della zona centrale e l’analisi della fruibilità da parte dei disabili
di alcune scuole materne e primarie, oltre che di altri edifici di interesse
culturale e, in generale, di pubblica utilità (come museo civico, Forte Santa
Tecla, Palafiori, anagrafe, mercato annonario, stazioni, spiagge, accesso al
mare e molto altro).
Le problematiche prese in considerazione non sono solo quelle delle disabilità
motorie in tutte le sue manifestazioni ma anche gli impedimenti opposti a non
vedenti, sordi e disabili intellettivi, con particolare attenzione al
superamento delle subdole discriminazioni che spesso si nascondono dietro a
determinate scelte architettoniche.
La principale utilità di questo lavoro sarà quella di poter disporre di un
approccio organico al superamento delle barriere architettoniche e di poter
utilizzare i finanziamenti disponibili nell’ambito di un progetto complessivo
anziché sulla base di decisioni estemporanee. I documenti consegnati
comprendono anche le linee guida per la soluzione di alcuni dei problemi
ripetitivi come gli scivoli di accesso ai marciapiedi o i criteri per il
posizionamento delle segnalazioni pedotattili per non vedenti, parcheggi e
fermate bus.
Nonostante l’importanza del risultato raggiunto, il lavoro non può considerarsi
completato: andrà progressivamente esteso alle zone periferiche e alle frazioni
e richiederà una continua manutenzione per tenere conto degli interventi che
verranno attuati e dell’evolversi delle esigenze. Tutto il materiale, di cui presentiamo
un paio di esempi sotto forma di tavole analitiche, verrà presto pubblicato sul
sito del Comune, nelle pagine del Comitato PEBA.
Da Sanremo News del 29.05.2020
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