Parte l’8 marzo la campagna di raccolta fondi per l’innovativa “Gran Turismo” della onlus Égalité, pensata per ridurre i traumi alla colonna vertebrale e facilitare l’interazione
ROMA. Si chiama Smart Chair ed è il primo progetto
industriale no profit dedicato alle persone con disabilità in Italia:
l’obiettivo è di quelli ambiziosi e fondamentali, ovvero rendere accessibile a
tutti una sedia a rotelle intelligente – per la precisione una “Gran Turismo”,
la É-GT – in grado di cambiare la vita di almeno 100 mila persone. A portarlo
avanti è Égalité onlus, associazione fondata dall’avvocato e esperto di
nutrizione Dario Dongo, paraplegico, per sostenere in modo trasversale le
persone disabili.
Tutti possono contribuire. Per sostenere il progetto è stata lanciata
una campagna di crowdfunding che partirà l’8 marzo e le donazioni possono
essere fatte a direttamente dal sito dell’associazione.”Contribuire allo
sviluppo industriale di questo prodotto di straordinario impatto sociale è
davvero importante”, spiega Dongo. “Tutti possono partecipare, anche
attraverso donazioni dirette, interamente deducibili per imprese, enti e
professionisti, 100% detraibili per le persone fisiche”.
Una sedia
innovativa.
Superleggera e solida ma soprattutto tecnologica, la sedia è pensata per
assorbire le sollecitazioni che subisce su pavimenti sconnessi e per permettere
a chi la usa di alzare la seduta, da fermi, con semplicità, in modo da ridurre
quel metro di distanza che mediamente separa chi è seduto da chi invece si
trova in piedi. “Anche in questo caso – spiega Dongo – non si tratta di
una rivoluzione ma di una piccola novità ispirata a una maggiore integrazione
sociale e un minor torcicollo per chi guarda sempre all’insù e chi viceversa
deve piegarsi o sedersi per uno scambio vis-à-vis”. L’obiettivo finale è
insomma quello di ridurre i traumi alla colonna vertebrale e facilitare
l’interazione. A un prezzo sostenibile e quindi capace di abbattere quella che
spesso si rivela la barriera più ostica: quella economica.
Se l’inclusione sociale è un miraggio. Solo in Italia sono circa 1,4
milioni i disabili gravi infra-65enni e 13 milioni gli individui dai 15 anni in
su (25,5% della popolazione residente di pari età) affetti da limitazioni
funzionali, invalidità o cronicità gravi. Tra questi, 3 milioni hanno
limitazioni gravi, cioè “il massimo grado di difficoltà in almeno una tra
le funzioni motorie, sensoriali o nelle attività essenziali della vita
quotidiana” (Istat). Tra quelli con limitazioni gravi, il 48,9% è
costituito da giovani (1,467 milioni), e il 54,7% da donne (1,641 milioni),
persone per cui l’inclusione sociale è al momento un miraggio.
Accessibilità economica. “Grazie alle innovazioni sociali e
tecniche su cui abbiamo lavorato – spiega Dongo – la sedia dispone di un
sistema unico di sospensioni passive che consentono di ammortizzare i colpi e
alzare la seduta, superando la ‘linea invisibile’ di chi vive seduto. Ha
inoltre un motore elettrico ultraleggero che può venire agganciato e sganciato
anche con una sola mano, ed è disponibile a un prezzo decisamente inferiore
rispetto alla media di mercato, grazie all’approccio no profit e a una
progettazione improntata alla massima semplicità costruttiva, con materiali di
pregio e biocompatibili e una produzione interamente Made in Italy, con
tracciabilità blockchain e assistenza worldwide dotata di positiva esperienza
trentennale”.
La differenza con le sedie tradizionali. Le sedie a rotelle manuali
attualmente disponibili sul mercato italiano, europeo e internazionale sono
prive di ammortizzatori. Quelle elettriche che pure li hanno, sono in compenso
impossibili da trasportare su alzascale, ascensori con misure inferiori allo
standard e mezzi di trasporto privi di apposite rampe, oltre ad avere costi
medi superiori a 5.000 euro e velocità generalmente inferiori ai 15 km/h. La
sedia a rotelle manuale É-GT (Égalité Gran Turismo) pone dunque davvero le basi
di un nuovo step evolutivo nella mobilità per disabili, garantendo una maggiore
autonomia. La sua ruota elettrica, provvista di motore e manubrio, con i
comandi di acceleratore e freno a disco, si aggancia inoltre alla sedia a
rotelle manuale e la trasforma facilmente in un “triciclo elettrico”.
“La nostra onlus – conclude Dongo – nasce per osservare le diseguaglianze
che affliggono la società contemporanea e per ascoltare e raccogliere notizie
di prima mano su situazioni critiche che pregiudicano i diritti fondamentali di
individui e lavoratori, in Italia, in Europa e nel mondo”. Un luogo per
agire insieme e garantire diritti individuali e collettivi. Con azioni
concrete.
Da La Repubblica-6 mar 2020
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