Ho sempre creduto che il progresso scientifico e tecnologico avrebbe portato con sé anche nuove coscienze. In realtà ci credo ancora, sebbene mi aspettassi che alcuni traguardi umani sociali fossero stati già raggiunti da un po’ di tempo. E non si tratta di politica, ma soltanto di semplice aspettativa di “un diverso”!
Certo, sono ormai dimenticati i tempi in cui la disabilità era una macchia
da mimetizzare nei colori dell’indifferenza quotidiana, indifferenza alimentata
dalla cultura della forma sempre priorizzata alla sostanza.
Un aumento di sensibilità? Forse. Senz’altro un ruolo importante l’ha rivestito
l’aumento di opportunità, dei progetti mirati all’inserimento e
all’integrazione delle persone con disabilità che pullulano dappertutto. Ci
sono poi le normative europee in merito che impongono l’abbattimento delle barriere
architettoniche, facendo obbligo ai Comuni di riservare e tutelare le aree di
sosta.
Fantastici progetti parzialmente realizzati che vanno controcorrente rispetto
agli “effetti collaterali” di una Società sempre più affannata e in corsa,
stressata dal ritmo incessante della produttività che la rende meno umana e più
distratta nei confronti di chi resta un po’ indietro.
Ecco perché, nonostante gli sforzi delle Autorità Locali per la promozione e la
realizzazione di percorsi e opportunità ai disabili, le soluzioni continuano ad
essere mera filosofia utopica e politica sterile.
Non ho mai creduto nella mentalità provinciale che stenta a stare al passo con
la più avanzata mentalità del centro città, credo invece che le Autorità di
provincia assumano un atteggiamento appunto “provinciale”, che va a discapito
dei fruitori dei benefìci designati dalle Istituzioni.
Un piccolo esempio agli occhi del nostro vivere quotidiano sono i superficiali
controlli delle soste selvagge.
Diventano stressanti e interminabili le ricerche di aree di sosta, con
conseguenti invasioni delle aree di parcheggio riservate; eppure i vigili
controllano il traffico come hanno sempre fatto. Ecco, forse il problema è
proprio lì… come hanno sempre fatto!
di Giuseppe Fornaro da Superando.it del 02.03.2020
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