La stazione ferroviaria di Como è stata costruita nel 1875 inizialmente per trasportare le merci nel Lario, poi a seguito della costruzione del traforo del San Gottardo. Como è diventata anche un importante collegamento ferroviario con la vicinissima Svizzera.
Il traffico merci del Lario sulla tratta Lecco Como Milano era di particolare importanza per l’economia di Como, tanto che nei pressi della stazione sulla linea lariana oggi dismessa è presente come “monumento” una vecchia vaporiera che faceva questi servizi.
I bombardamenti aerei della seconda guerra mondiale distrussero la vecchia stazione che vediamo in questa foto del 1900, costrinsero a ricostruirne una nuova, ultimata nel 1949 su progetto di Paolo Perilli.
Nel 2008 è stato completato un intervento di ristrutturazione che ha comportato l’abbattimento delle barriere architettoniche, installazione di percorsi tattili per ipovedenti, rifacimento dei servizi igienici.
Come ricordato da un bassorilievo collocato all’interno del fabbricato viaggiatori, la dicitura “San Giovanni” ricorda il fatto che la stazione fu edificata nel luogo in cui, dal 1220 al 1815, si trovava l’antico monastero di San Giovanni in Pedemonte. All’interno del Monastero di San Giovanni si trovava un’importante opera del Morazzone “Caduta degli Angeli ribelli” che oggi è collocata alla Pinacoteca civica di Como. Tra l’altro, la presenza nel sottosuolo di reperti legati all’attività del monastero rallentò notevolmente i lavori di scavo per la costruzione della prima infrastruttura.
L’antico Monastero edificato dai frati domenicani fu distrutta durante le guerre d’Inquisizione 1230 fortemente voluta dalla Chiesa per avere il dominio totale del territorio
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