Gorizia «Troppe trappole per i disabili Si adotti un Piano»

Se, proprio nelle ultime settimane, sono stati portati a termine diversi interventi di riqualificazioni di strade e marciapiedi, con il contestuale abbattimento delle barriere architettoniche – si possono citare tra gli esempi più recenti l’incrocio tra via Seminario e corso Verdi, o l’area della rotonda di piazzale Divisione Julia o la vicina via Codelli -, è chiaro che considerati la vastità del territorio urbano e il gran numero di strade a Gorizia resti ancora molto da fare per rendere l’intera città compiutamente accessibile a tutti.

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BARRIERE ARCHITETTONICHE E DISABILITÀ: Un concetto universale

Oggi la tematica della disabilità sta assumendo un ruolo sempre più centrale e perciò è stata inclusa in vari obiettivi e come questione trasversale dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile, un programma d’azione sottoscritto da 193 paesi membri dell’ONU. Tale prospettiva fa comprendere che la disabilità è universale, ed è, infatti, importante utilizzare questo termine con un’accezione ampia, in quanto il disabile non è solo il soggetto con una qualche minorazione fisica o psichica, ma lo è anche chi si trova in una condizione di temporanea invalidità.

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Barriere architettoniche: Giulianova meglio che altrove, ma la strada è ancora lunga

Ha un colore, a Giulianova, il rispetto dei diritti delle persone disabili. E’ il blu, perché blu era l’anello che l’amministrazione Mastromauro contava di realizzare per unire nord e sud in un ideale circuito stradale, accessibile a tutti. Di quel percorso senza barriere e senza pericoli è stata realizzata forse la metà, in un’area circoscrivibile tra via Nazario Sauro e l’inizio del lungomare.

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Un errore, ma il museo è accessibile

Scrivo in qualità di direttore del Museo Archeologico in merito alle notizie rimbalzate sui social riferite all’increscioso episodio verificatosi sabato 3 ottobre al museo. Innanzitutto mi scuso con la signora che si è vista negare il suo diritto di ingresso e visita in un museo che dichiara, ed ha, tutti i presidi atti a superare le barriere architettoniche. La mancanza è stata di uno degli addetti alla vigilanza in biglietteria quella mattina, che ha prima negato alla signora la possibilità di usare l’elevatore, e che poi, quando, alla fine, ha tentato di farlo non è riuscita, giustificando la cosa con il fatto che era guasto per mancanza di manutenzione.

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Catania: dal 1999 la metropolitana resta una barriera architettonica

Dopo oltre vent’anni dall’inaugurazione (era il 1999) e dopo anni di denunce a mezzo stampa, ma anche dirette alle autorità competenti siciliane e nazionali, la metropolitana di Catania resta nella maggioranza delle fermate storiche (ma in parte anche aperte negli ultimi anni) un’illegale e incivile barriera architettonica invalicabile per tutti quelli che hanno varie difficolta motorie, in carrozzina e senza, che oltre a non poter accedere per l’assenza di ascensori di restare intrappolati tra due fermate ovvero quella del Borgo, di Corso delle Province/via V. Giuffrida di viale V. Veneto/corso delle Province, viale Ionio/piazza Galatea, mentre non solo è scomparsa la fermata del Porto ma chi non può fare le scale per accedere con l’unico ascensore attivo ai binari della fermata di Corso Sicilia deve niente di meno telefonare al numero affisso all’ingresso per essere reso utilizzabile.

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Chions. Maxi-operazione per dire addio alle barriere

Abbattere le barriere architettoniche, ostacoli fisici che spesso causano enormi difficoltà a chi ha una capacità motoria ridotta o impedita in forma permanente o temporanea. Con questo obiettivo, la giunta comunale ha approvato i lavori di riqualificazione urbana e l’abbattimento delle barriere architettoniche negli spazi pubblici, che sono fonte di disagio per la mobilità pedonale.

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Girando in carrozzina per Varese: quanti ostacoli

Abbattimento delle barriere architettoniche e sostegno alla disabilità: ma alle parole fanno seguito, poi, i fatti? Assieme a Mirko (che da anni, ormai, sta combattendo contro la sclerosi multipla), abbiamo voluto provare direttamente a muoverci anche noi in sedia a rotelle.

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Progetto di abbattimento delle barriere architettoniche nella stazione Chiavari

Prevista la riqualificazione del sottopasso, l’innalzamento dei marciapiedi dei binari e l’installazione di tre ascensori per garantire la completa accessibilità anche alle persone a ridotta mobilità. L’investimento previsto da RFI per l’ammodernamento della stazione ferroviaria di Chiavari è di circa 6.5 milioni di euro, finanziato dal MIT con una partecipazione comunale di circa 400 mila euro.

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L’Abbazia di Morimondo (MI)

Il Monastero di Morimondo, nome che significa “morire al mondo”, cioè “vivere da risorti”, venne fondato nel 1134 a Coronate, località ancora esistente a circa un chilometro dall’abbazia, dai monaci provenienti dal monastero cistercense di Morimond in Francia. Insieme all’abate Gualchezio (Gualguerius) arrivarono Gualtiero, Ottone, Algisio, Guarnerio, Arnoldo, Enrico, Frogerio, Pietro, Bertramo, Petrus Niger e altri monaci di cui non conosciamo il nome.
Nel 1136 essi si trasferirono in località “Campo Falcherio”, l’attuale sede.

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