Non ci sono categorie di disabilità che non possono accedere al lavoro

Quella mattina ci fu un trambusto nella Terza A dell’Istituto Magistrale. Nella fila di banchi vicino alle finestre era successo qualche cosa. Daria, una delle studentesse della classe, era a terra, il corpo rigido, attraversato da spasmi. Il capo sbatteva ritmicamente sul pavimento. Dalla bocca usciva della saliva schiumosa. La scena aveva terrorizzato tutti. La professoressa si era precipitata sul corpo della ragazza e tenendole la testa rialzata, urlava di chiamare il bidello. Poco dopo giunse l’ambulanza e di lei non si seppe più niente. Non ritornò a scuola.

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Cavalletti gialli per segnalare le barriere di bar e negozi

. Il 17 giugno scorso decine di persone con e senza disabilità hanno partecipato al flash mob organizzato dalla LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità, componente lombarda della FISH-Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e dal Comitato Crema Zero Barriere, per sensibilizzare sull’accessibilità degli esercizi commerciali (bar e negozi), focalizzando in particolare la propria attenzione su quelli ubicati lungo le principali strade del commercio cittadino.

L’iniziativa è stata promossa nell’àmbito della campagna Ogni barriera è un ostacolo, un pericolo, una discriminazione, iniziativa promossa dalla stessa LEDHA e già ampiamente presentata su queste stesse pagine.

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Cosa dire (e cosa non dire) quando si parla di disabilità

«Non sempre, e non per tutti, è facile sapere cosa dire quando si incontra la disabilità, soprattutto se non se ne ha esperienza. E quando si è insicuri il rischio di fare la cosa sbagliata aumenta. È questo il punto di partenza da cui è nata l’idea di un incontro per illustrare cosa dire, e soprattutto cosa NON dire, quando ci si approccia alle persone con disabilità. Il titolo stesso scelto per l’incontro ne è un esempio, riferendosi a una di quelle domande che a molti possono sembrare assurde, ma che chi ha una disabilità evidente si è sentito rivolgere almeno una volta (e talvolta più di una…)»: viene presentato così l’incontro denominato …Ma come fai a fare la cacca? Cosa dire (e cosa non dire) quando si parla di disabilità, in programma per il pomeriggio di martedì 27 giugno a Torino (Libreria Libra, Via Santa Giulia, 40/a, ore 18.30).

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Monopattini e inciviltà: continuano i disagi per chi ha una disabilità visiva

Gravi disagi per le persone con disabilità visiva, a causa della sosta “selvaggia” dei monopattini sui marciapiedi, vi erano stati a Torino, Milano, Roma e in altre città, dando vita anche, alla fine dello scorso anno, a una specifica campagna di sensibilizzazione. Le Leggi sono fondamentali, come era stato ribadito in varie occasioni anche su queste pagine, quali, ad esempio, quelle introdotte dalla Legge 160 del 2019, nel tentativo di disciplinare la materia, ma da sole non bastano, senza la crescita di una profonda consapevolezza culturale. Ora, tuttavia, dobbiamo tornare a registrare un nuovo brutto episodio, accaduto questa volta a Trento.

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Arte e bellezza per abbattere le barriere (anche quelle mentali) e includere le persone disabili

 Ci sono le barriere architettoniche da abbattere per rendere chiese, basiliche e musei di arte sacra accessibili a tutti. Ma ci sono anche altre barriere da superare, forse più resistenti, che sono quelle del pregiudizio, della disattenzione, dell’indifferenza. Ne è sicura suor Veronica Donatello (francescana alcantarina), responsabile del Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità. Possiamo dire che l’attenzione alle persone con disabilità è un elemento «costitutivo» del cristianesimo, ne troviamo molti esempi nel Vangelo o nelle vite dei santi.

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Handbike o protesi per correre, con gli aiuti dell’Emilia-Romagna

Si può chiedere l’handbike, ma anche le protesi hi-tech per correre, monosci o carrozzine speciali per il tennis, la danza e la scherma. La Regione Emilia-Romagna mette a disposizione 415.000 euro in bonus per l’acquisto di protesi e altri ausili ad alto tasso di tecnologia per permettere di praticare attività sportive individuali a livello amatoriale anche alle persone con gravi menomazioni fisiche, come la mancanza di un arto, “o affette da malattie che ne limitano o impediscono del tutto i movimenti in autonomia, come paraplegia, paraparesi o tetraparesi”.

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Nasce “We will dance” Una scuola di danza sulla sedia a rotelle

“Vuoi danzare con me? Siediti”. Quello che può sembrare un invito per chi ha pochissime doti da ballerino, in realtà è un progetto di inclusione al contrario perché sono le persone con disabilità ad accogliere nel loro mondo chi è normodotato facendolo ballare seduto su una sedia a rotelle mettendosi così nei panni di chi su quella sedia ci sta sempre.

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Biella, 9mila metri quadri di inclusione

Novemila metri quadrati di inclusione ora a disposizione dei cittadini. In un’area ristrutturata con criteri di ecosostenibilità avanzata. Succede a Oremo nel Biellese, grazie a un progetto che incrocia filantropia – una fondazione di origine bancaria e un fondo che istituzionalmente investe in progetti per l’infanzia – e molta cooperazione sociale. Una cartolina dell’Italia che funziona e che dovrebbe far scuola.

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Olimpiadi e Paraolimpiadi studentesche: in Francia oltre un milione i partecipanti

Lo sport, come è noto, è parte di una formazione e didattica sana ed in linea con lo sviluppo esteriore ed interiore, che la scuola ha il fine di garantire attraverso la formazione continua. L’introduzione recente degli insegnanti di educazione fisica nelle scuole italiane primarie ne risulta essere una prova consistente e certa: i giovani oggi praticano meno sport per via dell’avvento di mezzi di intrattenimento più immersivi e multimediali rispetto ad un pallone di cuoio ed una rete, per chi ce l’ha. Le scuole prendono parte attiva a campionati studenteschi con soggetti paritari o a vere e proprie olimpiadi organizzate a livello nazionale; questo accade annualmente in Francia, che già sperimenta una grave crisi identitaria e scolastica a seguito delle recenti (e continuative) proteste contro i recenti emendamenti emessi dall’esecutivo. Le olimpiadi hanno il fine di accomunare attraverso lo sport e le attività di scienze motorie le energie restanti per una ripartenza comune secondo la sana competizione, per tutti e di tutti.

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Migliora l’esame di maturità, ma l’esame scritto a casa resta un mio primato ..

«La preside fece di tutto per farmi partecipare all’esame, ma sino ad allora nessun esame scritto era mai stato fatto a domicilio». Sono mie parole tratte dal libro “Identità e memoria di una scuola – Il Paolo Frisi a Milano”. Il volume celebra i sessant’anni dell’istituto che, fra l’altro, è stato punto di riferimento nella storia dell’inclusione scolastica. Lo è ancora e, in occasione della festa per celebrare la pubblicazione del testo, ritorno sul mio esame di maturità. La concomitanza con le nuove disposizioni sull’esame, raccontate da Anna Gioria nel pezzo leggibile cliccando qui sopra, porta a una storica disamina delle memorie di quasi trent’anni fa.

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L’inclusione comincia dall’alto

La disabilità è un tema tuttora molto trascurato nel turismo. Secondo l’esperto Richard Thompson spetta al segmento del lusso il primo passo per rompere le barriere e rendere luoghi e strutture più accessibili

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Una Garanzia Europea per il lavoro e le competenze delle persone con disabilità

Durante un incontro con il commissario europeo Schmit, una delegazione del Forum Europeo sulla Disabilità ha chiesto, sulla falsariga del programma “Garanzia Giovani”, un’analoga “Garanzia per l’occupazione e le competenze delle persone con disabilità”, che potrebbe fornire finanziamenti e sostegno utili ad assicurare anche alle persone con disabilità pari accesso all’istruzione, alla formazione e alle opportunità di lavoro. Il tutto pensando ai dati costantemente bassi relativi all’occupazione delle persone con disabilità, e al tasso di povertà delle stesse al contrario sempre elevato

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Arrivano due corsi online dal progetto “Welfare 4.0”

Saranno aperti e disponibili alla frequenza per i prossimi tre anni i due corsi di alta formazione online (“MOOC – Massive Online Open Courses”) proposti nell’àmbito del progetto “Welfare 4.0 – Definizione di un welfare comunitario di inclusione” dalla Federazione FISH, in collaborazione con la struttura Federica Web Learning dell’Università Federico II di Napoli, e dedicati rispettivamente a “La discriminazione sulla base della disabilità” e a “Per un welfare comunitario di inclusione”

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Pimpa magica: Ca’ Foscari e Radio Magica insieme per promuovere l’apprendimento della Lis e Caa

Il 14 marzo si terrà un evento di presentazione del progetto Pimpa Magica, che promuove l’inclusione dei bambini con storie multimediali gratuite in LIS e CAA. L’Università Ca’ Foscari Venezia e Fondazione Radio Magica collaborano per ampliare il repertorio di materiali con l’impiego della LIS.L’evento sarà trasmesso anche in diretta streaming sulla pagina Facebook di Radio Magica.

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I ritmi della natura e l’inclusione in agricoltura delle persone con disabilità

«Si fatica ad abbinare la disabilità all’agricoltura – scrive Anna Maria Gioria -, pensare a un inserimento lavorativo in un mondo in cui conta ancora l’impegno e la fatica fisici. E invece ci sono varie realtà che hanno come obiettivo proprio il raggiungimento di questo traguardo. Anche perché, come sottolinea Marco Berardo Di Stefano, presidente della Rete Fattorie Sociali, “i ritmi della natura sono molto lenti e per questo la mancanza di rapidità dei lavoratori con disabilità nel settore agricolo non rappresenta un problema; come, invece, potrebbe essere in altri àmbiti lavorativi”»

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