In Brianza apre una biblioteca all’aperto, dove si legge su “opere d’arte”

Si chiama L’Isola che non c’è: ecco dove si trova e come si accede. Un paradiso per gli amanti della lettura e dell’arte. Una biblioteca sotto le stelle dove non ci sono muri, ingressi e porte. Dove ci si può rilassare leggendo un libro che si preleva da quegli scaffali tra siepi e alberi, e dove ci si siede su panchine decorate a mosaico, ispirate alle opere di Matisse. Una biblioteca particolare quella che domenica 2 aprile alle 12 verrà aperta a Seregno. Si chiama “L’Isola che non c’è” ed è stata ideata, progettata e realizzata da un gruppo di ragazzi autistici brianzoli. La biblioteca, inserita nel Parco botanico 25 settembre, è il frutto di un importante lavoro svolto dai ragazzi autistici del laboratorio artistico FacciaVista di Vedano al Lambro (che ha ideato e promosso il progetto), da quelli della Cascina San Vincenzo di Concorezzo e da quelli che frequentano l’AutAcademy all’interno del Parco di Monza. Il progetto è stato realizzato dall’architetto Riccardo Frigerio.

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Pisanello: il tumulto del mondo

Antonio Pisano, detto “Pisanello”, Paesaggio con cavalieri e dame, 1430-1433
Pittura murale strappata, tecnica mista – Particolari, ritratti
Mantova, Palazzo Ducale
Foto di Ghigo Roli per MiC, Palazzo Ducale di Mantova

La mostra “Pisanello. Il tumulto del mondo” (7 ottobre 2022 – 8 gennaio 2023) è pensata in occasione dei 50 anni dall’esposizione curata da Giovanni Paccagnini, con la quale fu presentata una delle più importanti acquisizioni nel campo della storia dell’arte nel XX secolo: la scoperta nelle sale di Palazzo Ducale di Mantova del ciclo decorativo di tema cavalleresco dipinto a tecnica mista intorno al 1430-1433 da Antonio Pisano, detto il Pisanello.

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Castello di Brescia, l’ascensore salirà in trincea: tramonta la visione panoramica

Il progetto dell’ascensore inclinato per il Castello è all’ultimo miglio: il traguardo è a portata di mano. Le mura del Castello (parete di sinistra, prima dell’ingresso) potrebbero trasformarsi in palestra di arrampicata: un’attrattiva per i giovani e una citazione del passato, visto che un secolo fa i bersaglieri già usavano la ripida parete a questo scopo. Infine niente Cidneon neppure nel 2022: resta una speranza sul 2023 ma le incognite sono tante, dopo che la Loggia ha accolto con freddezza la proposta di affidare il Festival delle luci a un nuovo soggetto a guida comunale.

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Porta Torre

Passeggiando per il centro di Como non si può non vedere Porta Torre, una torre eretta alla fine del XII secolo insieme alle mura di cinta della città che la proteggevano dai potenziali invasori.

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Tempio Voltiano

In occasione delle celebrazioni per i cento anni dalla scomparsa dell’illustre concittadino Alessandro Volta, l’imprenditore cotoniero Francesco Somaini fece dono alla città di questa struttura neoclassica sulle rive del lago, costruita con l’intento di celebrare il grande scienziato e valorizzarne gli studi. Raccoglie originali e ricostruzioni degli strumenti scientifici di Volta insieme a documenti e materiali riguardanti la sua vita.

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The life elecric di Daniel Libeskind a Como

“The Life Electric” è un monumento in onore di Alessandro Volta. Sorge al centro del primo bacino del Lago di Como, posizionato nel tratto terminale tondo della diga foranea di fronte a Piazza Cavour. L’opera è dell’architetto Daniel Libeskind: pulita, lineare, profondamente contestualizzata all’ambiente. Alta circa 16.50 mt, ha la forma di due sinusoidi che si contrappongono e giocano reciprocamente tra curve e movimento.

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Alessandro Volta

La città di Como è imprescindibile da un grande personaggio della scienza: Alessandro Volta. Nel libro L’evoluzione della fisica, pubblicato nel 1938, Albert Einstein attribuisce alla scoperta di Volta un ruolo fondamentale nell’evoluzione della fisica indicandolo come il primo ad aver segnalato “la prima grave difficoltà” contro “l’interpretazione meccanicista della natura”. Citiamo questo pensiero di Einstein, perchè Incuriosire.it si ispira al pensiero einsteniano sulla necessità di essere curiosi.

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Il museo didattico della seta e altri luoghi della seta a Como e dintorni

L’idea di creare a Como un museo dedicato alla seta e alla sua lavorazione nacque in una delle grandi industrie della città, la Tintoria Pessina, fondata nel 1904 sulla sponda del torrente Cosia, uno dei tanti corsi d’acqua prealpini che per secoli hanno fornito energia alle attività manifatturiere della città e del suo circondario.

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La seta arriva a Como

In Europa, il baco da seta era noto da secoli e molto apprezzato, grazie agli scambi commerciali che legavano fra loro cinesi, persiani, greci e romani. Plinio il Giovane nel I secolo d.C. parla dei Seri, popolo famoso per produrre una fibra vegetale da cui, tessendola, si producono le leggere e trasparenti vesti delle matrone.

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Il Morazzone a Como

Pier Francesco Mazzucchelli, detto il Morazzone (Morazzone, 29 luglio 1573 – Piacenza, 1626), è stato un pittore italiano dell’età della Controriforma.

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Il Musaeum di Paolo Giovio, ovvero il primo “museo” consapevole della storia

Artista ignoto, Veduta della villa-museo di Paolo Giovio (1619; olio su tela, 147 x 104 cm; Como, Pinacoteca Civica)

Chi fu il primo a utilizzare la parola “museo” in modo moderno? Fu l’umanista Paolo Giovio, che tra il 1537 e il 1543 fece costruire, sulle sponde del lago di Como, un vero museo aperto al pubblico dove era esposta una vasta collezione di ritratti.

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Paolo Giovio

Parlando di Como non si può non parlare di Paolo Giovio, Vescovo umanista, grande intellettuale, di vita intensissima. Scrivere una biografia sintetica è impossibile. Il Giovio è stato al servizio dei massimi personaggi della sua epoca a Milano, Firenze, Roma, Mantova e Como. La sua opera più importante prende il titolo di Historiae. Paolo Giovio è importante per essere stato il primo ad arrivare al concetto di Museo come luogo di conservazione e di contemplazione di opere ed oggetti.

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Chiesa del Crocifisso

Secondo la tradizione la chiesa, originariamente dedicata all’Annunciata, fu fondata nel 1236 dal canonico Erasmo Campacci e affiancata, nel 1278, dal convento benedettino la cui istituzione è attribuita a Pietro Morone, divenuto poi papa Celestino V. In realtà i documenti indicano che solo nel 1331 Erasmo Campacci fece una donazione per costituire un monastero di celestini.

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Per un turismo accessibile a tutti: Tomirotti esplora luci ed ombre di Mantova

«Il luogo più accessibile? Palazzo Te. Non c’è alcuna barriera architettonica e posso venire da sola. E questo conferma che non è vero che le persone disabili debbano sempre essere accompagnate». Valentina Tomirotti, giornalista e presidente dell’associazione Pepitosa in Carrozza, ha presentato allo Spazio Te “In carrozza!”, guida turistica accessibile di Mantova e provincia pubblicata da Editoriale Sometti.

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