Gela. Non solo i tagli alla sanità, che si ripercuotono sull’ospedale “Vittorio Emanuele” e sulle altre strutture della città, ma anche le enormi carenze nei servizi destinati ai diversamente abili. Dall’Asp e dall’amministrazione comunale non arrivano risposte e la Consulta che raggruppa tutte le associazioni a tutela dei disabili chiede di essere convocata dalle istituzioni locali e lancia l’ennesima diffida.
“La città oggi vede ridimensionare servizi sanitari essenziali come i reparti di urologia, psichiatria, oncologia – dice il presidente della Consulta Livio Aliotta – e la mancata attivazione del centro diurno per l’autismo. Non meno rilevanti le gravi carenze in merito ai servizi assistenziali, ovvero la totale assenza di centri diurni, la presenza di barriere architettoniche presso gli uffici comunali, i luoghi pubblici e le fermate dei pullman oltre il mancato rilascio dei Pai”. Da mesi, si susseguono proteste e richieste ad adempiere, anche formalmente.
“Nonostante
i numerosi incontri né il sindaco né l’Asp di Caltanissetta hanno di fatto
concretamente riscontrato le nostre richieste – aggiunge Aliotta – e ciò è di
estrema gravità, visto che proprio i rappresentanti delle istituzioni pubbliche
hanno il
dovere morale e giuridico di attivarsi sempre e comunque, specialmente quando si
verte in materia di sanità pubblica e disabilità”. Nella diffida inviata a
tutti gli organi competenti, si danno sei giorni di tempo per attivare i
servizi fermi o mai partiti.
Da quotidianodigela.it (Satira) (Comunicati Stampa) (Blog)-3 ore fa
Lascia un commento