Da quando è stato riconvertito a museo (nel 1865), Palazzo del Bargello non aveva mai ricevuto un restauro così: gli interventi hanno interessato oltre 12mila metri quadrati di superficie lapidea, facciate, torre e cortile.
15 mesi di lavori per un totale di 425 giorni, per un restauro che ha toccato oltre 12mila metri quadrati di pietra forte e pietra serena pulita e consolidata, 128 stemmi, 124 finestre, 93 merli e 199 mensole in pietra, per un investimento pari a 1,8 milioni di euro. Sono questi i numeri del restauro che ha visto protagonista Palazzo del Bargello a Firenze, il primo effettuato dal 1865, anno in cui l’edificio costruito nel 1255 come sede dei Podestà è stato trasformato nel primo Museo Nazionale dedicato alle arti del Medioevo e del Rinascimento del Regno d’Italia. L’intervento, interamente finanziato dal Ministero della Cultura, è stato diretto dall’architetto Giancarlo Lombardi sotto la supervisione dell’architetto Maria Cristina Valenti (capo dell’Ufficio tecnico dei Musei del Bargello), e ha visto la partecipazione di una squadra di 24 tra restauratori e operai specializzati. Una campagna di restauro “straordinaria”, come l’ha definita Paola D’Agostino, Direttore dei Musei del Bargello, “frutto di oltre quattro anni di intenso lavoro dell’architetto Maria Cristina Valenti nel predisporre il progetto e la documentazione di gara, coadiuvata dal personale tecnico e amministrativo dei Musei del Bargello, e poi del direttore dei lavori e delle imprese che si sono avvicendate in cantiere per questi mesi, in un periodo critico per il mondo intero”. E nonostante le difficoltà imposte dalla pandemia, come sottolinea il sindaco di Firenze Dario Nardella, “il Bargello è tornato bellissimo grazie a un accurato restauro eseguito in tempi record. Un segnale importante per la città e per tutto il nostro patrimonio culturale: nonostante la pandemia il mondo della cultura non si è fermato e anzi ha approfittato del forzato stop per investire e per progettare il futuro”.Restauro decori Museo Nazionale del Bargello
IL RESTAURO DEL PALAZZO DEL BARGELLO A FIRENZE
La superficie in pietra forte e pietra serena che caratterizza le facciate del Palazzo è stata pulita, martellinata (ovvero verificata, pietra per pietra, la resistenza) e consolidata. All’interno del cortile è stata eseguita la pulitura del paramento e dei manufatti lapidei, compresi gli stemmi. Sono state inoltre restaurate le oltre cento finestre dell’edificio, con interventi particolari pensati per la vetrata del Salone di Donatello e per quelle della Cappella della Maddalena, per le quali sono stati realizzati nuovi telai. Sono stati effettuati interventi anche sulla torre e la cella campanaria che, oltre a essere stata pulita e consolidata, ha visto il restauro pittorico degli stemmi dipinti e del leone rampante collocato sulla sommità. “Restaurare i 12.630 metri quadrati di superficie lapidea, facciate, torre, cortile del Palazzo, per noi che lo abbiamo vissuto giornalmente è qualche cosa che è andato oltre l’intervento tecnico”, spiega il direttore dei lavori Giancarlo Lombardi. “Questa particolare ‘pelle’ di pietra forte racconta la sua lunga vita mostrandosi attraverso le diversità di tessitura muraria, le quasi invisibili decorazioni degli archi delle finestre, le ossidazioni della pietra conseguenze degli incendi, e le tante firme degli scalpellini che l’hanno costituita”.
Finestra Donatello finita Museo Nazionale del Bargello
IL RESTAURO DEL PALAZZO DEL BARGELLO RACCONTATO ONLINE
Dall’1 dicembre sarà possibile approfondire i risultati e le scoperte emersi durante i lavori di restauro grazie a un video (disponibile in italiano e in inglese) realizzato da Visivalab, un racconto che ripercorre i 15 mesi di cantiere che hanno dato nuova vita al Palazzo del Bargello. Il video sarà disponibile sul canale YouTube dei Musei del Bargello, ma anche a Palazzo, grazie a un codice QR che i visitatori troveranno all’arrivo nel cortile del Museo.
www.bargellomusei.beniculturali.it
Di Desirée Maida da Artribune
Palazzo Bargello a Firenze è accessibile a persone con disabilità attraverso degli ascensori.
Lascia un commento