Seminario a distanza per valutare quali protocolli devono adottare le strutture alberghiere e le aziende di trasporto nella fase 2 post Covid 19
Un equipaggio del servizio 118
“Regioni sicure”. Quali protocolli
devono adottare le strutture alberghiere e le aziende di trasporto – i due
settori (insieme all’agricoltura) più importanti della economia turistica della
Puglia e dunque del Paese nella imminente – si spera – fase 2 post Covid 19? Intorno
a questo interrogativo – che terrà conto delle linee guida dettate dall’OMS
sull’argomento – si è riunito in video-conferenza il gruppo di lavoro
organizzato dalla Associazione culturale “L’Isola che non c’è” e al quale sono
stati chiamati i rappresentanti di alcune delle più importanti realtà
Accademiche e scientifiche in campo sanitario oltre ai rappresentanti delle
aziende di Trasporto e della accoglienza turistica: dal Rettore del Politecnico
di Bari, Francesco Cupertino, al presidente della Scuola di Medicina, Loreto
Gesualdo, Luigi Vimercati ordinario di Medicina del lavoro dell’Università di
Bari, Giuseppe Carbone (direttore del Dipartimento di meccanica) del
Politecnico. Partecipano al tavolo i direttori delle due più importanti aziende
di trasporto, Massimo Nitti (Ferrotramviaria) e Matteo Colamussi di Asstra
Puglia. Gli esperti dovranno ora stilare un regolamento per consentire alle
aziende Turistiche e dei Trasporti di poter gestire la ripresa e la riapertura
graduale delle attività e dunque dell’economia di questa Regioni. Fatte le
premesse circa lo stato dell’arte e facendo tesoro della esperienza della Cina
bisognerà adesso programmare delle azioni per convinvere in sicurezza con il
virus. A questo proposito il Prof. Luigi Vimercati, nella sua veste di
operatore della prevenzione e di Direttore dell’U.O.C. di Medicina del Lavoro
Universitaria dell’AOUC Policlinico di Bari, ha sottolineato l’esperienza
maturata sinora a Bari grazie all’adozione di precise e articolate procedure
formalizzate in maniera tempestiva (fine gennaio) dall’Azienda Ospedaliero
Universitaria Policlinico di Bari.
In particolare, ha evidenziato che allo stato la percentuale di casi Covid19+
tra gli operatori sanitari (OS) nella struttura ospedaliera, è pari allo 0.4% rispetto
al numero complessivo di lavoratori e, quindi, significativamente inferiore
alle percentuali richiamate a livello dei media nazionali ed internazionali.
Cosa fare? A tutti gli interrogativi posti da Daniele Degennaro, il
proprietario dell’hotel che da settimane accoglie gratuitamente i medici e il
personale sanitario, la prima struttura in Italia ad avere adottato un
protocollo dedicato a questa particolare clientela, hanno risposto gli esperti,
grazie alle conoscenze finora acquisite. Sono costoro infatti, che gestiscono
la sicurezza dei reparti Covid del Policlinico – come è stato sottolineato
dallo stesso Vimercati – che ha registrato a Bari la percentuale più bassa in
assoluto rispetto al resto delle strutture sanitarie del Paese”. A questo gruppo
dunque sono affidate le risposte che potranno fare scuola a livello nazionale.
A partire dalla sanificazione degli impianti di aria condizionata, non solo dei
luoghi di accoglienza, ma anche dei mezzi di trasporto, al possibile utilizzo
dei villaggi turistici, alla sanificazione delle piscine (non sarà possibile
invece l’aperura delle SPA). Fino alla attivazione di misure che possano
rendere quanto più sicuri possibile gli accessi alle stazioni e come
distanziare i passeggeri all’interno delle carrozze o degli autobus. Su questo
un contributo si è impegnato a darlo il Politecnico di Bari (a cui è delegata
già la certificazione del Dpi, come mascherine e tute prodotte da aziende
locali) che potrebbe definire un sistema di identificazione che consenta l’accesso
dei passeggeri nelle aree dedicate e sui mezzi pubblici sia attraverso lo
smartphone che con un sistema di misurazione con termoscanner. A mero titolo di
esempio, sempre Vimercati ha proposto soluzioni concrete quali barriere
architettoniche create ad hoc, con materiali specifici (caratterizzate da
trasparenza, leggerezza e assenza di pericoli di natura infortunistica) che
possano scongiurare la necessità del distanziamento sociale di oltre un metro,
sinora adottato. Il Rettore del Politecnico, Prof. Francesco Copertino, ha
immediatamente accolto l’invito stante la consolidata esperienza del
Politecnico in tema di materiali innovativi.
“Nelle
prossime ore – ha detto il presidente onorario della Associazione culturale, il
giornalista Franco Giuliano che ha costituito su questo gruppo – dovremmo poter
stilare un decalogo per l’adozione di alcuni criteri in grado di ridurre la
probabilità di contagi”. “In un momento in cui è necessaria la massima
coesione e il massimo spirito collaborativo – ha detto il presidente della
Scuola di Medicina Gesualdo – dobbiamo dare risposte certe e tempestive. Forti
non solo di questa esperienza rappresentata dal primo hotel aperto in Italia
per medici e infermieri, ci facciamo promotori dello sviluppo di un protocollo,
condiviso per tutta la filiera turistica (dunque alberghi e trasporti), che
garantisca la massima tutela dei viaggiatori”. “Vogliamo anche dare – ha
aggiunto – risposte per un lento e sicuro ritorno alla didattica”. L’obiettivo
dunque è pianificare misure rivolte a scongiurare un turismo disordinato e
privo di specifiche linee guida che possa mettere a rischio tanto i turisti, ma
anche la stessa popolazione e i lavoratori dei vari settori”.
Da La Repubblica-12 apr 2020
Lascia un commento