Illustrato dai tecnici della Global Project il Peba: ora si attendono proposte e consigli.
Il piano per
l’eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA) è stato al centro di un
incontro a Palazzo Tadea nel corso del quale – presente il sindaco Enrico
Sarcinelli – i tecnici della Global Project hanno illustrato obiettivi e
funzionamento del piano. Scopo dell’incontro era proprio quello di dettagliare
il progetto in una fase intermedia, per raccogliere le osservazioni dai
portatori d’interesse, e quindi giungere ad un Peba condiviso da chi vive ogni
giorno gli spazi spilimberghesi. Non potendo estendere invito a tutta la
popolazione, per le limitazioni determinate dal Covid-19, sono state
interessate soltanto associazioni, categorie e aziende come Progetto
Spilimbergo, Auser, Asp, Istituto comprensivo, Isis Il Tagliamento, medici di
base, unione italiana ciechi, ente nazionale sordi: per questi ultimi il
contenuto della discussione è stato tradotto nel linguaggio LIS. Presente anche
buona parte del Consiglio comunale e dei tecnici cittadini, tra i quali gli
addetti al Biciplan e al piano arredo urbano. Non sono mancati gli spunti che
gli architetti di Global Project hanno prontamente appuntato per fare propri
nella redazione finale dell’elaborato, che dovrà restituire una città ancora
più vivile e inclusiva, senza barriere architettoniche.
IL QUESTIONARIO. Per migliorare le conclusioni, alla fine dell’incontro è stato
distribuito un questionario che permetterà, in forma anonima, di presentare
ulteriori osservazioni. «Siamo soddisfatti del percorso partecipativo – è il
commento dell’assessore Michele Zuliani -: si tratta di passaggi fondamentali
per godere di spazi comuni adatti a tutti, tanto più significativi ora che
alcune aree andranno ripensate per far fruire al meglio la città senza il
rischio di contagio».
Il Peba è molto sentito in città dove opera una delle associazioni più
innovative nel settore della disabilità: il Progetto Spilimbergo. Il sodalizio
ha come scopo lo svolgimento di attività nei settori dell’assistenza sociale e
socio-sanitaria e in particolare la gestione della struttura omonima Centro di
riabilitazione socio-sanitaria -, presso la quale vengono accolti soggetti
mielo-lesi per interventi di riabilitazione motoria e per agevolare in processo
di reintegrazione sociale. L’associazione persegue, infatti, l’obiettivo del
miglioramento delle condizioni di vita delle persone con disabilità da
mielo-lesione ed è stata ripetutamente indicata come pratica virtuosa dai
rappresentanti delle amministrazioni regionali degli ultimi mandati.
di Lorenzo Padovan da Il Gazzettino del 30.06.202
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