Il duomo, dedicato ai Ss. Vito, Modesto e Crescenzia, sorge su progetto di Luca Andrioli nella metà del ‘700 sulle fondamenta di un duomo quattrocentesco per volontà e impegno dell’ultimo patriarca Daniele Delfino.
La scarna facciata nasconde all’interno una piacevole sorpresa, una vera e propria ricca galleria d’arte, scadenzata dagli altari di marmi policromi realizzati dai fratelli scultori Mattiussi. Dall’antico trittico datato e firmato da Andrea Bellunello nel 1488 al più moderno ex voto di Pomponio Amalteo, la “Sacra Conversazione” del 1533.
Sempre per mano dell’allievo e genero del Pordenone, nel coro fanno mostra di sé tele delle ante e tavole della cantoria dell’antico organo del duomo vecchio andato distrutto. E ancora artisti friulani e veneti ed epoche diverse si susseguono lungo le pareti dell’unica navata: Alessandro Varotari detto il Padovanino, Gaspare Diziani, Francesco Zugno, Ludovico Pogliaghi, Ermanno Stroiffi, e ancora Pomponio Amalteo.
Incuriosire.it ha radunato la guida storica del Duomo in un file PDF redatta dal parroco del Duomo, Mons. Nicolò Biancat
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