Il giardino progettato negli anni Cinquanta dall’architetto Avon è stato smantellato con l’abbattimento di tre pini neri per conto della Rizzani de Eccher, ditta che sta riqualificando palazzo Eden: molte proteste a seguito della decisione. Venanzi (Pd): «Mancanza di rispetto per la storia della nostra città»
Uno dei salotti verdi della città non c’è più: questa mattina i pini neri di piazzetta Belloni sono stati tagliati per conto della Rizzani de Eccher, ditta che sta provvedendo alla riqualificazione del palazzo ex Upim, nel cuore della città.
Michelini
«La possibilità di concedere alla proprietà di Palazzo Eden di eseguire interventi in piazzetta Belloni e Palazzo Morpurgo tesi al superamento delle barriere architettoniche presenti nell’area è stata decisa con delibera di Giunta nel 2017,quando ad amministrare la città c’erano i nostri predecessori», dichiara il vicesindaco e assessore al verde pubblico Loris Michelini. «Sulla base di questo documento – prosegue Michelini –, e nella consapevolezza che nel passaggio che porta da piazza Duomo a piazza Libertà sono presenti molti ostacoli per i cittadini con mobilità ridotta, si è deciso di accogliere il progetto della proprietà dell’immobile, con cui vengono eliminati alcuni gradini per la cui realizzazione, purtroppo, si sono dovute sacrificare tre piante».
Pareri discordanti
A quanto dichiara il consigliere dem Pierenrico Scalettaris, però, il taglio degli alberi non era concordato con il Comune di Udine, o quanto meno la giunta comunale ne era all’oscuro fino a questa mattina, quando ormai i tronchi era già stati segati. «La verità è che la giunta non sapeva assolutamente nulla del fatto che oggi sarebbero stati abbattuti gli alberi: gli uffici hanno agito in totale autonomia, perché non sanno o non hanno ricevuto indicazioni da parte degli assessori per quanto riguarda il verde urbano. Il parere che cita Michelini si riferisce esclusivamente al giardino Morpurgo e rimandava a un progetto per valutare come realizzare una rampa al posto degli scalini in piazzetta Belloni. Mai la giunta precedente aveva autorizzato l’abbattimento degli alberi, nè lo avrebbe fatto. Prova ne è il comunicato stampa del 2017 in cui espressamente la giunta Honsell chiariva che gli alberi sarebbero rimasti al loro posto. Questa giunta continua ad allenarsi per le olimpiadi di arrampicata sugli specchi, disciplina per la quale è ormai la squadra favorita», tuona Scalettaris.
Il consigliere dem (ed ex assessore ai lavori pubblici) ha già presentato richiesta di accesso agli atti per fare chiarezza su una faccenda che ha già sollevato molte proteste. Una su tutte, quella dell’ex consigliere comunale del Pd Mario Barel che all’epoca, parliamo del luglio 2017, si era battuto proprio in difesa del giardino progettato negli anni Cinquanta dall’architetto Gianni Avon.
Gli accordi tra ditta e Comune
Ai fini dell’ottenimento dell’autorizzazione a costruire la Rizzani De Eccher aveva prodotto nel 2017 tre polizze fideiussorie per l’esecuzione di lavori di ripristino di eventuali danni al suolo pubblico con l’occupazione dell’area di cantiere e l’armatura in via Savorgnana, via Cavour, piazzetta Belloni e piazza Duomo, nonché alle due aree verdi pubbliche di piazzetta Belloni e giardino Morpurgo. urbanizzazione per complessivi 160.292,93 euro. La giunta Honsell concesse a partire dal 19 settembre l’ampliamento del cantiere a Piazzetta Belloni e nel giardino di palazzo Morpurgo fino al limite del colonnato. La concessione prevedeva però il ripristino di tutte le aree occupate nei mesi di cantiere. Per quanto riguarda l’area di Piazzetta Belloni, era previsto che sarebbero state spostate le statue e il pozzo: il Comune aveva concordato inoltre che entro dieci mesi dalla conclusione dei lavori l’area sarebbe stata ripristinata a cura e spese della ditta sulla base di un progetto approvato dal Comune, superando le barriere architettoniche attuali. Anche il giardino di Palazzo Morpurgo dovrà essere ripristinato entro dieci mesi con la ricollocazione della cancellata perimetrale. L’amministrazione comunale, dopo alcune proteste, aveva concordato con i progettisti dell’intervento di prevedere una serie di precauzioni per il verde di piazzetta Belloni, che doveva essere tutelato dai lavori e, per quanto riguarda siepi e arbusti, si era addirittura previsto che dovesse essere custodito nel vivaio comunale di via Nodari in attesa di tornare a cantiere finito.
Le decisioni del 2017
Il 17 luglio del 2017 era stata diramata una nota stampa in merito. “Gli alberi ad alto fusto saranno tutelati e in generale il verde di pregio di piazzetta Belloni sarà preservato dall’intervento di riqualificazione del palazzo ex Upim. È quanto ha concordato l’amministrazione comunale di Udine con lo studio Archest, che ha curato la progettazione dell’opera, nel corso di un incontro avvenuto oggi, 17 luglio, a palazzo D’Aronco alla presenza del sindaco Furio Honsell, del vicesindaco Carlo Giacomello, dell’assessore all’Ambiente, Enrico Pizza, e dei consiglieri comunali Monica Paviotti e Mario Barel. Per Archest era presente l’ingegner Stefano Costantini”, recita il documento dell’epoca.
Le dichiarazioni dell’allora sindaco Honsell
«Abbiamo condiviso l’appello dei cittadini a tutelare il verde della piazzetta – sottolineava l’allora primo cittadino di Udine Furio Honsell –. Nel corso dell’incontro abbiamo chiarito che gli alberi ad alto fusto non saranno interessati dal cantiere e che verrà tutelato il verde di pregio. Una tutela che riguarderà anche le siepi e gli arbusti, che saranno custoditi nel vivaio comunale di via Nodari in attesa di tornare a cantiere finito. Abbiamo inoltre stabilito che nella riprogettazione dell’area di piazzetta Belloni sarà inserita l’eliminazione delle attuali barriere architettoniche. Vorrei ringraziare i cittadini e anche il consigliere comunale Mario Barel e la capogruppo del Pd in Consiglio, Monica Paviotti, per la loro sensibilità nella tutela del verde, sensibilità che ha sempre contraddistinto l’operato di questa amministrazione».
Le posizioni della giunta attuale
A margine delle proteste arrivate in Comune, il vicesindaco Loris Michelini ha specificato che il taglio degli alberi in piazzetta Belloni è stato fatto ai fini dell’abbattimento delle barriere architettoniche presenti nell’area.
«Siamo perfettamente consci del fatto che, fortunatamente, quello dell’attenzione all’ambiente è uno dei temi cui la cittadinanza è diventata maggiormente sensibile. Lo stesso programma con cui questa Amministrazione si è presentata alle urne e ha ottenuto la fiducia degli elettori aveva tra le sue priorità la valorizzazione del verde pubblico, ed è quello che stiamo facendo con i massicci interventi relativi nuove piantumazioni grazie ai quali nel 2023 il saldo sarà di tre alberi piantati per ogni albero abbattuto. Lo stesso incremento dei fondi destinati a questo ambito rispetto agli anni passati lo dimostra oggettivamente. Questa sensibilità tuttavia deve dialogare in maniera virtuosa con un altro aspetto che contribuisce a definire la qualità della vita della città: quello del superamento delle barriere architettoniche. Per questo abbiamo ritenuto che la realizzazione di questo progetto che migliorerà la vita delle persone, andasse fatta», conclude Michelini.
Le proteste
«Quello che mi spaventa di più di questa amministrazione sono la sciatteria, il pressappochismo e la mancanza di rispetto per la storia della nostra città – dice il capogruppo del Pd in Consiglio comunale Alessandro Venanzi –. Quello accaduto oggi è solo l’ultimo di una serie di episodi che sta caratterizzando il tratto amministrativo della giunta Fontanini. Era un giardino storico, con cinquant’anni di storia alle spalle e, che piacesse o meno, andava rispettato e preservato per la storia che esso esprimeva. Dopo aver devastato via Marsala, il colle del castello, via dei Rizzani abbattendendo decine di alberi, oggi è toccato con l’ex Upim. Domani a chi tocca?». «Oggi, che i lavori sono quasi terminati, davvero non si comprende l`esigenza di abbattere alberi sani che erano sopravvissuti indenni ai lavori del palazzo. Se infatti il giardino di Palazzo Morpurgo, che i costruttori del palazzo sono tenuti a ripristinare, può tornare ad essere splendido come era prima dei lavori, per avere di nuovo alberi così spettacolari, serviranno altri 50 anni», ha commentato la consigliera dem Cinzia Del Torre. E l’ex consigliere Mario Barel, che tanto si era battuto al tempo, si limita a un laconico «il salotto della città non esiste più».
Da Udine Today 22/2//2021
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