L’emergenza Coronavirus sta rendendo molto difficile, se non impossibile viaggiare. Ma per chi non vuole rinunciare a scoprire nuovi angoli di mondo c’è una forma di turismo virtuale. Che consente di ammirare siti che sono Patrimonio dell’Umanità per l’Unesco o visitare i musei e le collezioni d’arte più famose anche da casa comodamente davanti al pc.
n un periodo come quello attuale in cui viaggiare può risultare molto difficile a causa delle limitazioni imposte dai vari Paesi del mondo per fronteggiare l’emergenza sanitaria, si può comunque continuare a scoprire nuovi angoli di mondo senza spostarsi da casa. I viaggi “virtuali”, resi possibili dalla tecnologia, consentono di raggiungere quasi ogni posto in tempo reale e con un semplice clic. Le immagini che compaiono sul display del nostro pc sono in altissima risoluzione e, sempre più spesso, ci si può anche addentrare in siti archeologici o musei percorrendo i corridoi a nostro piacimento, scegliendo la direzione da seguire e le sale da visitare, proprio come se ci si trovasse di persona sul posto.
Una tendenza che sta incontrando un sempre maggiore interesse anche da parte delle stesse istituzioni che, spesso, predispongono ingenti investimenti per la creazione di percorsi interattivi che hanno la duplice funzione di attrarre visitatori, da un lato, e di combattere l’overtourism e tutte le conseguenze che “l’eccesso di turismo” sta provocando in molti luoghi sensibili e di difficile conservazione, dall’altro. Ecco le mete più inusuali da visitare online.
Heritage on Edge: dall’Isola di Pasqua a Edimburgo È l’ultima iniziativa del colosso americano dell’IT. E rientra nel progetto Google Arts And Culture già avviato qualche tempo fa e che ha permesso la realizzazione di una piattaforma online dalla quale compiere visite virtuali ed esplorare le collezioni e il patrimonio di oltre 2.000 istituzioni culturali in 80 paesi del mondo.
Si chiama Heritage on Edge e ha come obiettivo dichiarato quello di preservare i luoghi simbolo dell’umanità, che sono stati eletti patrimonio dall’Unesco o le cui peculiarità coincidono con l’identità stessa di una specifica comunità, dal cambiamento climatico in corso. Salvaguardandone dunque la memoria e permettendo di conseguenza anche alle future generazioni di ammirarle così come appaiono oggi.
Continua a leggere dal sito originale di OFTravel che ringrazio per la gentile concessione.
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