MILANO. Fiera di Milano, presso il Polo di Rho: non mi consentono di entrare con il mio veicolo vicino ai padiglioni, pur esistendo lì parcheggi riservati ai disabili. Un tempo si poteva fare e sino a un anno fa mi era stato prospettato fosse possibile. Accetto il divieto con disappunto.
“Disabili” non è un termine per individui standard. Siamo persone con esigenze diverse e per ognuna dovrebbe essere rispettato il pieno diritto all’accessibilità e alla mobilità. Ma apprestatevi a ridere.
Volevo andare all’Artigiano in Fiera, bella manifestazione natalizia presso
la Fiera Milano Rho, dove, quando era a Milano, potevo entrare con il mio
furgone attrezzato vicino ai padiglioni, spostandomi da un padiglione all’altro
con accurata prudenza e legittima tranquillità.
Al mio arrivo, in corrispondenza degli attraversamenti pedonali interni, il
flusso delle persone che passavano da un padiglione all’altro veniva sospeso
dagli operatori in loco e quando il flusso stesso era cospicuo, per passare mi
facevano aspettare che si diradasse. Per diversi anni ho fruito di questa
possibilità anche presso la Fiera di Rho. Oggi la Fiera non mi eroga più questo
servizio.
Mi scrivono: «Il quartiere inoltre è interessato da chiusure viabilistiche
previste a tutela dei flussi pedonali e da aree di cantiere per cui la sosta
degli automezzi visitatori disabili è consentita esclusivamente a lato del
padiglione 9, come da volantino allegato». È curioso che i flussi pedonali ora
debbano essere protetti e un tempo no. Saranno cambiate le disposizioni.
Bizzarrie legislative. Acrobazie esecutive.
Poco più di un anno prima mi avevano garantito: «Per accedere al quartiere
fieristico Fieramilano-Rho è sufficiente che ci trasmetta richiesta via mail a
questo stesso indirizzo qualche giorno prima rispetto alla sua visita e sarà
nostra cura farle trovare un pass personale e un pass automezzo in ingresso a
Porta Sud valido per il giorno/i giorni di suo interesse». Questo su mia
precisa richiesta di avvicinarmi ai padiglioni in quanto persona con disabilità
grave dalle esigenze particolari. Cambiano molte cose in un anno. Ora la
cinquantina è prossima. Il tempo, a volte, cancella i propositi.
Alla mia persistenza nell’esercizio del diritto alla mobilità e
all’accessibilità, sanciti dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con
Disabilità, mi si risponde che «in occasione di Artigiano in Fiera la viabilità
prossima ai padiglioni interessati dalla manifestazione è interamente
interessata dalla presenza dei mezzi espositori per cui non possiamo consentire
la presenza dei mezzi visitatori a garanzia della vostra incolumità».
E invitandomi a parcheggiare nell’apposito spazio all’interno della Fiera,
riservato alle persone con disabilità, per me inappropriato, perché distante
dai padiglioni rispetto alle mie capacità di deambulazione in carrozzina, mi
suggeriscono che: «Per agevolare la mobilità è disponibile il noleggio di
mobility scooter e carrozzine manuali come da brochure allegata».
Non comprendo come qualcuno possa pensare che parcheggiando distante da un
luogo io, cui ho spiegato che mi muovo in carrozzina, possa essere facilitato
ad avvicinarmici utilizzando uno scooter. Ma la creatività umana ha una portata
smisurata, persino superiore alla sua stupidità…
Quando parlo della mia mobilità, mi riferisco al mio ausilio furgone, di cui mi
dev’essere consentito il pieno uso. Un concetto probabilmente complesso da
afferrare.
E neppure la questione della «vostra incolumità» mi quadra: quale rischio corre
una persona che si muove in carrozzina avvicinandosi ai padiglioni? Semmai
corro più rischio restandone lontano e facendo più strada per raggiungerli.
Faccio notare che io correrei lo stesso rischio degli espositori con
disabilità, per i quali esistono stalli riservati. Se parcheggiano e circolano
gli espositori con disabilità, quali maggiori rischi corro io? La risposta è
sconfortante: «I padiglioni sono dotati di posti auto disabili come previsto
dalla normativa in vigore e sono destinati agli espositori disabili. Proprio
perché attenti alla disabilità e conoscendo l’affollamento estremo delle aree
logistiche in prossimità dei padiglioni (tanto che molti degli espositori
stessi sono invitati a sostare lontano dai padiglioni), non possiamo fare
eccezioni: rischierebbe di non trovare un posto dove sostare e di non avere
spazi adeguati per la discesa e la salita del disabile».
Intelletto, aiutami: la Fiera sa che i propri clienti con disabilità non hanno
sufficienti posti presso i padiglioni e non realizza altri parcheggi riservati?
Rispetta le disposizioni di legge, nulla da dire, ma se non offre posti
riservati a sufficienza per gli espositori, evinco non vada incontro alle
esigenze delle persone con disabilità. Così porge il fianco a chi pensa che non
sia in grado di quantificare l’affluenza degli espositori con disabilità tanto
da offrire sufficienti parcheggi. Non una bella figura.
Glielo faccio presente, come faccio presente che non ha senso propormi di usare
uno scooter. E non ricevo risposta. Mi fanno anche presente questo: «Ricordiamo
inoltre che per le manifestazioni che prevedono un biglietto di ingresso, le
norme SIAE impongono che chi si trova all’interno di Fiera sia dotato di un
titolo di accesso: il visitatore che dovesse accedere direttamente all’interno
del quartiere fieristico ne sarebbe privo e questo ci esporrebbe a sanzioni». E
chi dice che avvicinandomi ai padiglioni entrerei senza essermi precedentemente
accreditato?
Tutto suona come una continua rincorsa a trovare un alibi buono per impedirmi
di avvicinarmi ai padiglioni. Non sarà così. Sicuramente non è così. Ma questo
è l’effetto che fa.
E arriviamo alle conclusioni: «Siamo spiacenti, probabilmente ci sono state
delle incomprensioni nelle procedure». Probabilmente ci sono state
incomprensioni, sicuramente ho assistito a una dimostrazione di notevole
incapacità della Fiera di Milano di andare incontro al cliente (con
disabilità), esponendo considerazioni assurde per un divieto che ha senso solo
di fronte alla legge.
A queste condizioni non posso considerare Fiera Milano Rho accessibile. Spero
che in futuro concedano a chi ne ha bisogno le giuste deroghe. Intanto passerò
per un “odiatore”, mentre io volevo solo andare a una Fiera!
Il presente testo è già apparsp in “InVisibili”, blog del «Corriere della
Sera.it» (con il titolo “L’Artigiano in fiera, l’accessibilità è un’altra
cosa”). Viene qui ripreso, con alcuni riadattamenti al diverso contenitore, per
gentile concessione.
di Antonio Giuseppe Malafarina da Superando.it del 12.12.2019
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